- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

Arte e architettura in Valle d'Aosta dalla riforma alla restaurazione 273 cezione nella più tarda produzione della famiglia le sculture attribui– bili a Giovanni Battista il vecchio a Issime, Lillianes, Morgex, Pré– Saint-Didier, dall'evidente ispirazione colta, realizzate con una tecni– ca di intaglio ineccepibile, di notevole raffinatezza. In contrasto con questa più ristretta produzione «alta» la «media via» della transizione dal barocco al rococò in Valle è individuabile in alcune altre opere firmate o datate. Per esempio nelle due icone dei santi Antonio e Lorenzo intaglia– te nel1747 per l'altare della cappella di Oillon (Ill. 35). 164 Nell'icona di San Rocco intagliata da P.L. Zali, detto Cavegia, per la cappella di San Rocco a Torgnon (Ill. 33), o ancora in un piccolo crocifisso (Ill. 32) delle collezioni regionali aostane firmato e datato «Frater Joseph Caesto fecit 1742». In realtà la diffusione di questa maniera mediana nella scultura lignea in Valle è del tutto contestuale al vero e proprio dilagare di una maniera «bassa», caratterizzata da toni esclusivamente popolareggian– ti e da una sostanziale rozzezza nel trattamento dei materiali. In questo senso il caso limite è segnato da un anonimo maestro che, forse nel 1764, echeggiando paradossalmente gli antichi altari a sportelli del grande tardogotico tedesco, scolpisce l'altare della cap– pella di Fossemagne (Torgnon). Sarebbe ingiusto trascurarlo perché la sua attività fu enorme, segno di un certo gradimento- se non altro per motivi economici– da parte del pubblico contadino delle frazioni e dei villaggi. Così lo si può seguire da Fossemagne alla cappella dell'Attente di Champor– cher dove scolpisce un San Giuseppe e un Battista forse verso il1780; a Challant-Saint-Anselme dove realizza un San Giuseppe e una santa Barbara; a Tourrille (Verrès) dove ci lascia un San Grato e un San Giocondo; a Perrière (Saint-Vincent) un San Grato e un San France– sco; a Tromen (Saint-Vincent) un intero altare forse verso il 1750; a Bard una santa arante forse da un calvario; a Verana (Champorcher) 164 L'altare completo è pubblicato dal Brunod.

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