- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994
274 Bruno Orlandoni due santi; a Petit Rosier (Champorcher) un San Domenico; infine a Bonavesse (Arnad) forse verso il 1780, una Madonna un San Grato e un santo vescovo. 165 La distribuzione territoriale delle sue modeste icone, che sembra– no coprire un arco cronologico di circa trent'anni a partire dalla metà del secolo, indurrebbe a localizzarne la bottega nella Valle centrale, tra Chatillon e Bard, forse a Saint-Vincent, mentre l'approssimativo linguaggio che lo contraddistingue sembrerebbe farne un modesto allievo del già modesto «Giovanni» Gilardi attivo tra il1740 e il1750 da Champorcher, a Hone, a Gaby. L'architettura dal barocco al rococò- 1650-1800 Come si è visto in un capitolo precedente l'architettura in Valle per tutto il XVI secolo e ancora almeno per due o tre decenni del secolo successivo sembra rivelare un sostanziale immobilismo, sia nel settore della produzione religiosa che in quello degli interventi civili. Le tipologie, gli schemi di proporzionamento e dimensionamen– to, le tematiche e i motivi decorativi sono quelli elaborati nel corso del tardo '400 che vengono riproposti, di solito senza varianti degne di nota, in pratica fino all'esaurimento. La chiesa del preziosissimo sangue a Pont-Saint-Martin e palazzo Roncas ad Aosta sono le due uniche eccezioni fuori scala e non basta– no certo a mettere in crisi una situazione professionale che sembra aver fatto della continuità il proprio fondamentale parametro di orientamento. Per trovare delle novità in qualche modo documentate e aggan– ciabili a dati storici precisi bisogna procedere molto nel tempo e spingersi fin oltre la metà del '600. Negli anni '70 appare in Valle un personaggio nuovo: l'impresa- 165 Turte le icone e gli altari di questo maestro sono editi dal Brunod. In aggiunta V . D. VICQUÉRY 1987 cir., ili. 61 e 87.
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