- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1994

La sicurezza trasjùsionale in Valle d'Aosta 383 portato all'esclusione definitiva dalle donazioni di 245 (7,7%) dona– tori nell991, di 121 (4%) nel 1992 e di 22 nel l o semestre 1993. I donatori attivi sono 2995 al3lluglio 1993 contro i 3174 (- 5,6%) del 31 dicembre 1990. Sono diminuite le donazioni, mentre è aumentato il quantitativo di sangue raccolto. Il plasma destinato al frazionamento supera il fabbisogno regio– nale standard e le Autotrasfusioni coprono il l 5o/o circa dei consumi eritrocitari. Mentre i mass media locali, la popolazione e la stragrande mag– gioranza dei donatori associati ha capito e condiviso le finalità della legge 107/1990, incomprensioni si sono avute da una parte della dirigenza avisina a volte sostenuta da alcuni esponenti politici locali. Sono stati ad esempio contestati il modulo di accettazione e consenso alla donazione, il quantitativo del prelievo, le modalità operative dei controlli periodici, l'impossibilità di fornire prestazioni sanitarie se non connesse agli atti di donazione, le modalità con le quali sono informati i donatori per patologie riscontrate. Tanto che una sezione AVIS ha proclamato un mese di sciopero la scorsa primavera! Il Con– siglio Regionale della Regione Autonoma Valle d'Aosta è stato in più occasioni sollecitato ad occuparsi delle questioni sopracitate da inter– rogazioni e mozioni presentate da alcuni consiglieri regionali. Le discussioni in aula non pare siano state caratterizzate dal rigore scien– tifico e dalla preoccupazione di tutelare il ricevente. È sembrata quindi opportuna una presa di posizione ufficiale del– l'U.S.L. compendiata in una lettera aperta ai Donatori (maggio 1993), anche al fine di limitare gli esuberi eritrocitari collocabili e contenere al massimo le spese inutili. In conclusione è parso indispensabile per il conseguimento della sicurezza trasfusionale non deflettere dai seguenti punti di ordine generale: l o fare riacquisire al malato il ruolo di utente unico ed esclusivo del centro trasfusionale; 2° ricollocare il donatore, cittadino sano, allo status di fornitore della materia prima dalla quale si ricavano sostanze terapeutiche;

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