- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
114 Rosanna Mollo Mezzena vocazioni storiche desunte dai testi letterari e ormai consolidate nel– l'ambito della cultura tardo-umanistica locale. 4 La vasta risonanza dell'apertura al pubblico della Biblioteca · Vaticana nella seconda metà del Quattrocento, 5 la formazione delle prime prestigiose raccolte archeologiche e l'entusiasmo per il mondo antico avevano portato alla lettura degli autori classici e alla diffusio– ne del culto per l'antichità. Contemporaneamente l'affermarsi dei primi studi di topografia romana legati ai nomi di Poggio Bracciolini, di Biondo Flavio, di Pomponio Leto e di Leon Battista Alberti 6 avevano risvegliato l'inte– resse per i grandiosi monumenti romani e, più in generale, per le sco– perte di antichità. La suggestione per l'ideale classico e l'ammirazio– ne per le testimonianze del passato si concretizzavano soprattutto nella ricerca erudita: monografìe locali e dotte elucubrazioni anti– quarie, spesso basate su false etimologie, esaltavano le memorie del passato e le mitiche origini delle città antiche. Anche in Aosta si afferma, in concomitanza con l'esigenza 4 Il tardo Umanesimo fioriro in Valle d'Aosta nel XVII secolo è, in particolare, legaro alle figure di Roland Viot, di Jean-Claude Mochet e dello pseudo Monterin. Vedasi in proposiro L. COLLIARD, la culture valdotaine cit. passim e P. BAROCELLI, Ricerche e studi sui monumenti romani della Val d'Aosta, in Aosta, Rivista della Provincia, 1934, p. 125 e ss. 5 Centusiasmo per il mondo antico, a seguiro delle prime scoperte archeologiche, aveva pervaso Roma nella seconda metà del Quattrocento, al tempo di Paolo II e Sisro IV 6 Sugli inizi e sullo svolgersi degli studi di ropografia romana si veda R. WEISS Gli studi antiquari in Italia dal XII secolo al sacco di Roma del 1527, in Rinascimento IX, 1958, p. 141 ss. Lo studio dell'antico era essenzialmente basaro sui testi letterari e sui monumenti in rovina. Si ricordano di POGGIO BRACCIOLINI il "De Jortunae varietate urbis Romae et de ruina eiw descriptio» (1448), di BIONDO FLAVIO la "Roma instaurata» e l' "italia illustrata» (1453), di POMPONIO LETO il "De vet11State Urbis» e di LEON BATTISTA ALBERTI la "Descriptio urbis Romae». A Blondus Flavius accennano sia J .-C. MOCHET, Porfil historial et diagraphique de la très antique cité d'Aouste, publié par !es soins des Archives Historiques Régionales, Aoste 1968, p. 49, n . 61 e p. 158 n. 335 che J.-B. DE TILLIER, Historique cit., p. 7; a Pomponius Laetus ].-C. MOCHET, Porfil cit., p. 36 n. 28 e p. 114 n. 236.
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