- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
Conoscenze storiche e archeologiche in]. -B. de Tillier 147 nerie ordinaire au manque des corniches, chapitaux ou autres ornements emportés ou endomagés. 135 Il territorio Cinteresse per le grandiose testimonianze del passato non si esau– risce nella descrizione delle consistenti evidenze monumentali con– centrate nell'area urbana: numerosi altri segni sparsi nel territorio, non pas touttefois d'une si grande consideration 136 sono tuttavia, per lo storico valdostano, degni di attenzione. Cimportanza della strada «le grand chemin» è determinante per J.-B. de Tillier: lungo l'asse stradale si sono snodati nel tempo pote– ri militari, politici ed economici. Nell'ambito della viabilità un particolare rilievo viene dato alle opere di attraversamento quali i ponti gettati su torrents rapides che sboccano dalle valli laterali o su des precipices afteux, tipologica– mente ad una sola arcata e a grossi conci lapidei squadrati di pietra locale. 137 Enumera i singoli manufatti conservati con generici accenni alle caratteristiche tecniche e strutturali: il gusto antiquario si riflette ancora nella frequente menzione dell'epigrafe. 138 Ricorda, come imponente opera romana, il ponte di Pont-Saint-Martin enclavé dans le duché (fig. 41) e il ponte di Saint-Vincent, 139 altimetricamente rilevato su una profonda ftondriere per permettere di tenir la hau– teur, 140 informa poi che i ponti di Chatillion, di Livrogne e di Roche 135 D E T1LUER, Historique cit., p. 19. 136 D E T1LUER, Historique cit., p. 32. 137 D E T1LUER, Historique cit., p. 32. 138 D ET1LUER, Historique cit., p. 32. Sul ponte di Pont-Saint-Martin si vede anco– ra un reste de pierre encassé nel muro, che conteneva un'iscrizione, non più leggibile. 139 D E T1LUER, Historique cit., p. 32. 140 La strada si manteneva in quota, ad una margine di sicurezza (cf. GREN1ER, La route, 1956).
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