- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

152 Rosanna Mollo Mezzena lasciano nel De Tillier un largo margine al rimpianto per le struttu– re perdute. Infatti De Tillier sottolinea: de tous cés edifices superbes, dignes de la grandeur et de la magnificence des Romains, il n'y a plus rien en son entier 166 nella constatazione del frantumarsi della romanità le cui sopravvivenze monumentali, riutilizzate per necessità pratiche, assumevano un valore diverso e si inserivano nell'ambiente assimi– landosi alla fisionomia della nuova realtà urbana. Per quanto riguarda il periodo di transizione alla città medievale, J.-B. de Tillier presenta sinteticamente i dati forniti dalle fonti post– classiche e dalla toponomastica utili per la conoscenza dei singoli monumenti e delle emergenze antiche di Aosta. Dei monumenti antichi alcuni vennero abbandonati e spogliati sistematicamente, altri che interessavano la realtà quotidiana della città furono adeguati alle nuove necessità con l'innesto di forme nuove. Ed era stato grand domage che coloro che avevano incomin– ciato ripopolare la città d'Aosta dopo le rivoluzioni del X secolo !es uns pour profiter d'un angle, d'autres pour epargner une murallie ou un peu de couvert, avessero costruito des mauvaises maisons sotto le arcades della porta orientale epargné, par rapport sans doutte a la depense ou au grand travail que sa solidité exigeoit. 167 (cf. fig. 16) Nel processo formativo del nuovo assetto della città, l'innesto delle opere medievali sulle strutture romane aveva originato organismi sostan– zialmente diversi che ne costituivano il carattere determinante. Lavvicendamento nell'occupazione da parte della nobiltà locale du reste des tours demolies du circuit des murallies comme postes qu'ils crurent !es plus avantageux, 168 pur nel variare delle condizioni stori– che, rispondeva alle medesime necessità di funzionalità e di difesa militare. I solenni paramenti murari romani in opera quadrata furo– no spesso sostituiti da murature in pietrame e da depoullies detacheées des dittes murallies, aux quel/es ils aiouterent certaines maisons fortes. 169 166 D E TILLIER, Historique cit. , p. 23. 16 7 DE TILLIER, Historique cit., p. 21 . 168 DE TILLIER, Historique cit., p. 116. 16 9 DE TILLIER, Historique cit., p. 116.

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