- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

Aosta tra XVIII e XIX secolo 225 In realtà molto spesso, a causa delle difficoltà economiche che non permettono alle città di trovare denaro sufficiente per indenniz– zare gli espropriati e alla resistenza dei proprietari che non intendo– no cedere il loro terreno, i nuovi allineamenti - come era già avve– nuto nel secolo precedente - sono attuati lentamente, man mano che gli edifici vengono ricostruiti; in ogni caso progettando una percée si cerca di seguire il più possibile il tracciato viario esistente, cercando solo di allargarlo e renderlo più regolare. 4) poco per volta si impone nella coscienza dei cittadini, anche al di fuori dei circoli colti, la convinzione che la rettificazione e l'allar– gamento delle strade coincidono con l'interesse dell'intera collettività urbana. Così, se nel Seicento si riteneva che i nuovi allineamenti recassero vantaggi soprattutto ai possessori di case che si affacciavano sulle strade interessate, nel Settecento si abbandona gradualmente questo concetto, per giungere a considerare gli allineamenti quali in– terventi di interesse comune per tutti gli abitanti. La trasformazione dell'idea di città nel Settecento si basa su que– sti principi: essa è favorita da un sistema politico fortemente centra– lizzatore, il «dispotismo illuminato», che permette, anzi promuove e coordina, interventi di razionalizzazione del territorio nell'obiettivo di una amministrazione più attenta e di un più globale esercizio del potere. Infatti gli interventi sulla viabilità della Valle e della città di Aosta inizieranno solo a partire dall'ultimo quarto del Settecento, quando il Ducato passerà sotto il diretto controllo del Governo sabaudo. Ma l'assenso della popolazione alle norme di pianificazione si raggiun– gerà solo molto più tardi, alla fine dell'Ottocento, dopo vari tentati– vi, esperienze e modifiche dettate dal confronto tra Commission d'Ornato (poi Commission d'Edilite} e cittadini; la città, profonda– mente mutata dalle trasformazioni sociali ed economiche, aspirerà allora ad adeguarsi ad un modello borghese di decoro urbano mira– to all' «embellissement extérieur des édifices», e i proprietari delle abita– zioni faranno a gara per richiedere alla Commission d'Edilité il per– messo di «civiliser>> i rustici, «régulariser>> le facciate, «moderniser>> le porte delle botteghe.

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