- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

246 Silvia Brusa Trompetto pale, favorevole all'annessione del Piemonte alla Francia, chiese che la valle d'Aosta costituisse un Dipartimento separato; il desiderio non fu esaudito perché essa divenne parte del Dipartimento del– l'Eridano insieme alle province di Torino, di Susa e di Pinerolo. Lassetto amministrativo fu nuovamente variato dopo la pace di Lunéville. Il territorio del Piemonte fu diviso in sei dipartimenti: e il circondario di Aosta fu assegnato al Dipartimento della Dora; infine il 2 aprile 180 l fu eretta la sotto-prefettura di Aosta, posta in dipen– denza della prefettura di Ivrea. Dopo la battaglia di Marengo (14 giugno 1800) era iniziato un lento processo di assimilazione dei territori subalpini al modello poli– tico-amministrativo d'oltralpe. Con la formale annessione alla Francia (II settembre 1802) tutte le leggi promulgate in quella nazione entravano automaticamente in vigore anche in Piemonte (anche se la legislazione anteriore era richiamata di volta in volta con appositi atti di estensione). Il Governo provvisorio, con una serie di decreti emanati tra il 1800 e il 1803, decise l'abolizione dei conventi, che furono, con tutte le loro proprietà, incamerati come beni nazionali. 95 Tutto ciò non produsse un cambiamento radicale poiché non fu che un ulte- 95 Nel dicembre 1800 furono i Cappuccini a dover cedere il loro convento alle truppe francesi, poiché i quartieri militari erano stati lasciati in rovina dagli Austro– Russi; un mese prima erano stati espulsi dal Collegio e addirittura dalla città di Aosta i barnabiti. Le canonichesse di Lorena, fuggite nel 1794, all'avvicinarsi dei francesi , vi erano tornate nel 1795. Nel dicembre 1800, però, il Commissario Bruni requisì il con– vento e diede loro cinque giorni per sgomberare. Il convento fu poi venduto all'Ospedale Mauriziano. Negli anni seguenti i provvedimenti sfavorevoli ai religiosi aumentarono; infine il 31 agosto 1802 Napoleone decretò l'abolizione di tutti i con– venti ancora esistenti, così furono cacciate le Religiose della Visitazione dal loro con– vento che divenne una caserma, chiamata prima caserma della Visitazione e poi caser– ma Challant (l'attuale museo Archeologico). La cappella, ora in stato di abbandono, fu il primo teatro stabile della città di Aosta (MARIA COSTA, «Un piccolo teatro di pro– vincia>> in Bibliothèque de l'Archivum Augustanum, X:V, Aosta, 1983). L'ultimo ad esse– re soppresso fu il monastero di Santa Caterina che nell'agosto 1803 fu assegnato alla città di Aosta e affittato a privati. Furono venduti gli altari, le campane, le inferriate, i mobili, le argenterie: «!es paysans, comme !es habitants de la ville, profitèrent du bas prix des choses, outre ce qui Ju.t volé dans cette ocettrrence à cause du grand concours de monde qui se rendoit à ces enchères» (è sempre Frutaz che ricorda).

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