- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

Aosta tra XVIII e XIX secolo 257 Solo pochi anni prima (Il febbraio 1819) era stata presentata all'Accademia delle Scienze di Torino una Mémoire sur la vallée d'Aoste et particulièrement sur la cité par le comte De Loche, 123 consi– stente in un'analisi storico-descrittiva dei monumenti di Aosta, pre– ceduta da una descrizione geografica del territorio alpino e da alcu– ne note sulle origini della città. È la riscoperta dei monumenti anti– chi della città, che, al di là del mito della «Roma delle Alpi» costrui– to dalla pubblicistica celebrativa sabauda del Seicento 124 e delle cro– nache dei viaggiatori settecenteschi, coniuga il gusto romantico del «pittoresco» e delle rovine con le esperienze di conservazione e tute– la maturate durante il periodo francese. 125 In particolare la frase «monumens de la magnificence romaine rélé– gués derrières d'informes bdtimens>> mostra che sta sviluppandosi un modo di concepire l'edificio monumentale in una dimensione miti– co-celebrativa, staccato dal contesto urbano, idealizzato, cristallizza– to, che nella cultura illuministico-neoclassica ha trovato teorizzatori come Quatremère de Quincy, 126 e che avrà il suo culmine nella con– cezione idealistico-romantica dell'opera d'arte; 127 su questa teoria si baserà la pratica di «démasquer les monuments>> dalle pretese «superfe- 123 Documento citato in: ENRICO CASTELNUOVO E MARCO Rosei (a cura di), Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna, 1773-1861, Catalogo della Mostra, 3 voli., Torino, maggio-luglio 1980, I, p. 203. Esso fu stampato poi, sem– pre a Torino, pei tipi della Stamperia Reale, nel1820. 124 MARCO CUAZ, Valle d'Aosta, storia di un'immagine, Bari, Laterza, 1994, p. 14. 125 Si allude in particolare al «Rapport de l'Ingénieur Ord. des Ponts et Chaussées employé dans le Département de la Doire sur !es moyens de Comerver !es antiquités d'Aoste et le tuf regardé camme une composition artificielle» del 17 marzo 1813, AHR, Fonds Ville, vol. 24, Travaux publics, 1774-1863, ff. 148-152., al decreto del Prefetto del Dipartimento della Dora in data 31 marzo 1813 che sottopone a tutela i monumenti romani della città, nominando una <<.Commission speciale» che si occupi della loro con– servazione (nello stesso volume, ai ff. 157-158) e agli interventi di restauro alla Porta Pretoria e all'<<Arc de Triomphe» illustrati nel <<Dévis et ca/eu! estimati}' dell'architetto Natta, datati 16luglio 1813. 126 R. SCHNEIDER, Quatremère de Quincy et son intervention dans !es arts (l 778- 1830) citato in PAOLO SICA, Storia dell'urbanistica, Bari, Laterza, 1992, vol. I, p. 284. 127 AMEDEO BELLINI (a cura di), Tecniche della conservazione, Milano, Franco Angeli, 1994, p. 13.

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