- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
258 Silvia Brusa Tromperto tazioni», che purtroppo ha comportato per alcuni edifici la cancella– zione delle stratificazioni storiche. 128 Il tema della demolizione come mezzo per liberare i monumenti romani di Aosta da ciò che ne impe– disce la fruizione, dibattuto sin dal Seicento, 129 passerà comunque dalla teoria all'attuazione solo negli anni '30 del XX secolo. «.. . l'étraitesse et l'irregularité de nos places, par les sinuosités et les détroits de nos rues mal percées» : le vie tracciate in linea retta, la rego– larità, anzi «l'ancienne regularité» come è detto più avanti nella rela– zione sono gli obiettivi di questi cittadini; essi, dichiarando la loro lealtà al Re - il re accentratore della Restaurazione - che «consacre le respect du aux monumens de l'antiquité et ordonne la reconstruction progressive de notre Cité sur un plan que le commerce approuve et que le bon gout de tous les ages admire», pongono l'accento su una trasfor– mazione della città a sede di attività commerciali e terziarie (in par– ticolare turistiche), volte ad attirare «l'étranger curieux». Il piano che si vuole attuare risponde quindi ad una città profondamente trasfor– mata sul piano sociale ed economico, e deve essere al servizio di tali mutate esigenze. Ciò è ribadito dalla dichiarazione, da parte della Commissione, di aver svolto il compito affidatole (quello di esaminare il «Plan» pro– gettato dall'Ingegnere della Provincia) e di aver conseguentemente tracciato una variante seguendo i principi di liberazione dei monu– menti, di regolarità del tracciato viario, di agevolazione del commer– cio già stabiliti inizialmente, perseguendo soprattutto lo scopo di «mesurer l'exécution des projets à la puissance executrice», dimostrando una attenzione sinora mai manifestata ai valori economici come ele- 128 Sul rema dell'eliminazione delle superferazioni vedi MARCO DEZZI BARDESCHI, Restauro punto e da capo, Milano, Franco Angeli, 1992, p. 170 segg. 129 Già nel Seicento Virrorio Amedeo I aveva dato l'ordine- ampiamente disarre– so - di abbarrere rurre le case costruire imorno alla Porta Preroria «affinché se ne offris– se più aperta visuale agli amami delle venerabili antichità» ( Theatrttm Statttum Regiae Ce!situdinis Sabaudiae, Amsterdam, Blaeu, 1682); una proposta simile si trova nel rap– porto «ayantpour but de démasquer et désobstruer !es restes précieux de lafoçade du Thé/ìtre romain et des portes Prétoriennes... le 20 ftvrier 1863», del geom. Vincem Berguer (AHR, Fonds Ville, Varia, Vol. 3, ff. 306-309), corredato dalla pianta tracciata da Crova alla stessa data, conservata precedemememe nell'Ufficio Tecnico del Comune di Aosta, ora presso gli AHR
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