- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

Aosta tra XVIII e XIX secolo 271 Alberto da C Promis Architetto Ispettore de' Monumenti ne' Regi Stati, Torino, 1838-1839. Il Promis aveva soggiornato a Roma dal 1828 al 1832 e poi dal 1833 al 1836, studiando e approfondendo i suoi metodi di lavoro; lì era anche entrato in contatto con Carlo Fea, di origine piemontese, commissario delle antichità Romane, e con Luigi Canina, studioso di primissimo piano. Saranno l'opera del Promis ed i disegni del Cani– na, uniti all'opera dell'Aubert 161 a dare, nel corso della seconda metà dell'Ottocento, risonanza internazionale ai monumenti aostani. Se questi studiosi ebbero il merito di diffondere la conoscenza e l'interesse per il patrimonio artistico di Aosta è però altrettanto vero che essi trovarono una intensa collaborazione negli studiosi locali, animati dal priore di Sant'Orso Jean Antoine Gal. 162 Intorno a lui venne a crearsi un gruppo di studiosi appassionati, che si adoperaro– no per la difesa e la valorizzazione del patrimonio archeologico val- dostano. · Un articolo del can. Carrel, pubblicato su «La feuille d'annonces d'Aoste» 163 termina con queste entusiaste - anche se enfatiche - parole: 161 EDOUARD AUBERT, La vaflée d'Aoste, Paris, 1860. 162 Archeologo appassionato, si sarebbe, secondo una notizia riferita dal Frutaz e citata da Marco Cuaz (La valle d'Aosta, cit., p. 184), recato a Torino a piedi nel 1833, per chiedere l'intervento del re di fronte al pericolo che la facciata del teatro romano fosse smantellata per utilizzarne le pietre per la costruzione del nuovo municipio della città. In corrispondenza con i fratelli Promise con Luigi Cibrario, nel 1855 era invita– to dall'Accademia prussiana a collaborare con Theodore Mommsen nel lavoro di rico– gnizione delle iscrizioni romane di Aosta destinate al Corpus inscriptionum fatinarum. Fondatore dell' Académie de Saint-Anse/me, e presidente del Comité pour fa conservation des Antiquités du Duché, Gal ha tracciato la prima carta archeologica della valle d'Aosta a EAN-ANTOINE GAL, Coup d'a:il sur !es antiquités du Duché d'Aoste, Aosta, 1862) e viene detto proprietario di uno dei due musei privati di antichità (l'altro appartiene al Vescovo) esistenti ad Aosta nel 1842 (La feuille d'annonces, 15 giugno 1846) 163 La <<Feuille d'annonces d'Aoste" il primo quindicinale ad essere stampato rego– larmente (lo precedono il Journal de la Doire, pubblicato tra il 1809 e il 1813, e I'Almanach du Duché d'Aoste, di cui ci sono pervenute poche annate), pubblica, nel numero del 30 marzo 1842 (secondo anno di pubblicazione) un articolo del Canonico Charrel in cui, dopo aver citato gli scavi del Promis degli anni precedenti, riferisce del recentissimo ritrovamento di un tratto di fognatura e resti di strada romana nell'antica Chiesa del << Couvent de Lorraine~>, sul lato sud della rue Cité (l'attuale via Porta Pretoria).

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