- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
Aosta tra XVIII e XIX secolo 277 nitiva la eliminazione anticipata di tutti o quasi i margini di incer– tezza per ogni operazione pubblica sulla città». 170 Lambiente configurato dal regolamento è connotato da specifi– che caratteristiche urbane e presuppone un processo di «civilisation», per trasformare quello che in realtà è ancora per molti versi un borgo agricolo 171 in una città. Il Piano d'Ornato Le Regie Patenti del 5 marzo 1842 richiedevano che la Commissione d'Ornato facesse «dresser des plans partiels et régulateurs pour la réctilinéation et l'embellissement» e che questi piani fossero adottati dal Conseil double della città. Lesecutore di questo piano fu Philippe Gayo (o Gaio, oppure anche Gajo come è citato a volte nei documenti), architetto, che con lettera del 15 giugno 1842 chiede di entrare a far parte della Commisssione d'Ornato di Aosta, dicendosi disposto a fare «un rabas du 20 pour cent sur !es parcelles» e a «diriger personnel– lement et gratis tous !es travaux d'art qui seront projettés par lui meme». 172 Un certificato emesso da Claude Joram, «Secrétaire de la Riforme sporgenti dal filo del muro: balconi, porte, finestre, banchi di esposizione delle merci e così via (artt. 20, 21, 23, 24, 42). Dominante è anche l'esigenza di creare migliori condizioni igieniche: dare più luce alle vie riducendo la sporgenza dei tetti (art. 35), incanalare gli scarichi sia delle acque piovane sia di quelle luride, come cucine, acquai, lavatoi, stalle e letamai (artt. 36, 37, 38, 39), tutelare la «salubrità dell'acqua potabile>> (art.40). 170 GIANDOMENICO ROMANELLI, «La Commissione d'Ornato, da Napoleone al Lombardo-Veneto», cit., p. 142. 171 Infatti (leggendo in negativo le norme) possiamo capire che anche nelle strade di l" classe (cardo, decumano e la strada che dalla Tour du Pailleron va verso l'ex con– vento dei Cappuccini) vi sono ancora letamai aperti (art. 41), balconi in legno (art.25), bussole dei cessi (art.33), impannate di tela o di carta alle finestre (art. 29), fienili con tavolati per scaricare il fieno (art.30), scale esterne (art.31), tetti coperti di paglia o di legno (art. 34). 172 AHR, Fonds Ville, Vol. 52, ff. 126-127.
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