- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

280 Silvia Brusa Trompetto e dal Congrès permanent des eaux et routes, ma risulta evidente l'im– possibilità di un piano globale: ci si dovrà limitare a rettifìcazioni parziali, che causano meno noie ai privati e riducono l'incidenza del costo degli indennizzi sulle già scarse finanze comunali: «la Commission ... ne peut dissimuler le regret bien vif de voir la Ville presque isolée de tout commerce et sans éspoir apparente d'améliora- tion . . . presque dans l'imposssibilité de réaliser des projets aussi gran- dioses.. . » Dovendo quindi limitarsi a rettifìcazioni parziali, ritiene suffi– ciente «offrir à l'ceil de l'observateur une ligne droite dans toute l'éten– due de la rue principale tendante de l'Are de Triomphe à l'éxtrémité occi– dentale de la rue Marché Vaudan» così che la via sia tutta visibile da un'estremità all'altra; non può mancare l'appello alla conservazione dei resti archeologici: «ces monuments d'une Antiquité Romaine, qui font l'ornement de cette rue, qui attestent le génie, la puissance et les bril- do piano, gli rimprovera di non avere in nessuno dei due «observé !es règles de l'art pre– scrites par divers auteurs d'Architecture et plus particulièrementpar Scamozzi». Ed inizia ad elencare le regole che stabiliscono le proporzioni tra i diversi elementi di un ordi– ne:» Il est de règle générale que !es ornements d'uneJenetre qui sont composés..d'une archi– trave, de la frise et de la comiche doivent avoir en hauteur la moitié de la largeur de la meme fenetre. Cette meme hauteur doit se diviser dans le Dorique en 51 partie, dont 17 seront pour l'architrave,» e così via, descrivendo le proporzioni dello Jonico, il rappor– to tra la larghezza della facciata, il cornicione e il fregio, sopprimendo gli abbaini per– ché << d 'un gout suranné». Dall'accademico al cultore delle scienze: nel 1843 troviamo sulla Feuil!e d'annonces d'Aoste una serie di suoi articoli intitolati <Avis aux Entrepreneurs de Bàtiments», in cui, vantandosi delle esperienze da lui fatte in Sardegna, a Genova e in Valle, parla delle caratteristiche delle diverse pietre da calce, dicendo che, secondo il << célèbre chimiste français Guyton de Morveau», in tutte queste pietre è contenuto l'ossido di manganese, e da questa osservazione egli è riuscito a scoprire la tecnica per produrre pietre artificiali da cui si può ricavare la calce idraulica. Gayo dichiara di aver anch'egli fatto degli espe– rimenti, rendendosi conto che si può sostituire l'Epidoto e il Manganese, che si trova– no abbondantemente in Valle, soprattutto a St. Marcel, alla Pozzolana per preparare la calce idraulica. Mescolando due parti dell'Epidoto, cotto e macinato, con una quantità variabile da l a l a l ,5 parti di sabbia ben lavata si potrà formare un impasto con la calce (< j'entends parler ici de la chaux fosée de Roisan ou de Gignod»). E prosegue for– nendo le composizioni per i diversi tipi di applicazioni. La sua partecipazione alla vita della città è testimoniata dalla sua appartenenza, in quello stesso anno, alla Compagnie des Sapeurs Pompiers come «lieutenant».

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