- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
I santuari à répit della Valle d'Aosta 339 pourrait revivre le temps d'une bénédiction» (J. Gélis, M. Laget e M. F. Morel, 1978, p. 101). Il répit per le sue valenze teologiche, storiche e anche geografiche costituisce un aspetto interessante della devozione religiosa; è una pratica popolare nei cui riguardi l'atteggiamento della Chiesa è mutato nel tempo passando dalla tolleranza alla riprovazione, dalla partecipazione attiva al divieto, sino alla scomunica. Come esempi ricordiamo alcune posizioni di segno diverso: nella nostra regione la sua esistenza e la sua efficacia sono state ricono– sciute, nel Cinquecento, da monsignor Ferragatta e, agli inizi del Settecento, da monsignor Milliet d'Arvillars, i quali ne hanno con– statato la presenza, senza incoraggiarla ma senza metterla in discus- stone. Alla fine del XVIII secolo, invece, il vescovo di Sion Johann Anton Blatter, «a fulminé dans ses lettres pastorales contre toutes sor– tes d'abus et superstitions, entre autres contre la coutume d'amener les enfants morts sans bapteme dans les chapelles à répit>> (R.-C. Schi.ile, 1977, p. 368) e un atteggiamento analogo hanno assunto ad Aosta i vescovi Solaro e Aubriot de La Palme sul finire del Settecento e nei primi decenni dell'Ottocento. Probabilmente nella fase iniziale la determinazione della famiglia nel volere il battesimo per i propri figli non fu ostacolata perché considerata una prova di fede e perché conforme alla mentalità del– l'epoca; in seguito, forse per l'influenza del giansenismo e dell'illu– minismo, le autorità ecclesiastiche manifestarono un crescente rigore e una crescente insofferenza per queste forme giudicate superstiziose, fino a quando il papa Benedetto XIV (1740-1758) le colpì con la scomunica, condanna ribadita più volte nel corso del secolo. In precedenza numerosi santuari à répit erano comparsi nelle zone di confine tra cattolicesimo e protestantesimo, come affermazione del potere taumaturgico della Vergine e dei santi e di conseguenza come dimostrazione che la religione cattolica era quella vera. Prima di considerare la realtà valdostana diamo uno sguardo alle
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