- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
I santuari à répit della Valle d'Aosta 343 l'enfant au lieu destiné pour cela, sans donner le bapteme. Pour ce qui est de la retribution je n'ai pas appris au juste si elle est reglée. On m'a dit que fiì M. le curé Luboz prenoit vingt sols pour retribution de la messe quand on la faisait dire a cette occasion» (Archivio della parrocchia di Courmayeur, vol. Église paroissiale). Nonostante la proibizione del parroco Jacod, le levatrici, propen– se ad andare incontro alle attese delle famiglie, continuavano a bat– tezzare bimbi morti; per questa ragione in margine al documento precedente egli aggiunge: «En 1771 je me suis apperçiì que la mère sage donnoit le Bapteme au cadavre de ces enfans avec l'aspersoir nonobstant la défense que je lui avoit faite de le donner sans ma par– ticipation» (Archivio della parrocchia di Courmayeur, vol. Eglise paroissiale) . Alcuni ricercatori hanno formulato delle ipotesi per le quali non c'è sempre riscontro documentale in Valle, ma che dovrebbero esse– re verificate e potrebbero aprire nuove prospettive di ricerca per i nostri santuari. Arnold Van Gennep dapprima ricorda la credenza popolare secondo cui si poteva evitare il limbo ai bimbi nati morti senza bat– tesimo portandoli in determinati santuari dove si operavano miraco– li di risurrezione, quindi prospetta la possibilità che alcune cappelle, conosciute per questa usanza, fossero sorte in siti dove in tempi prei– storici si praticava un culto druidico: «Il n'est pas rare en effet que cles pèlerinages chrétiens se soient établis là où existaient cles supersti– tions payennes» (A. Van Gennep, 1990, p. 60). Anche in Valle d'Aosta alcuni luoghi sacri sono stati ricollegati ai culti precristiani, ma non ci risulta che questo sia avvenuto in particolare per quelli à répit. Piercarlo ]orio mette in relazione l'elevata mortalità infantile dei secoli XVI e XVII con la nascita di cappelle «dove i neonati venivano portati affinché la madre celeste concedesse loro un soffio di vita che permettesse loro il battesimo» (P. ]orio, 1993, p. 54). Rose-Claire Schiile rileva che una parte di questi santuari risulta "specializzata" non solo per i nati morti, ma anche per altri problemi
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