- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

426 Bibliographie puntualizzata dalla storiografìa locale - tra integralismo dottrinale e "populismo" sociale cattolico; una distinzione che non ha informato soltanto i redattori del "Duché" di fìne secolo (Manzetti, Henry, Stévenin), ma che si è perpetuata nei decenni successivi, caratteriz– zando l'opera di un Trèves o di un Bréan. Questa differenziazione, a nostro parere, va tenuta presente per non incorrere in conclusioni affrettate, come quelle che portano ad affib– biare al Trèves e al Bréan un' etichet– ta di tipo esclusivamente progressi– sta, mentre il pensiero di entrambi si rivela decisamente più complesso, con implicazioni storiografìche e politiche che avvicinano, il Bréan soprattutto, ad una cultura di ben diversa matrice. 1 Non escludiamo peraltro che il suddetto fenomeno potrebbe pre– starsi a tutt'altra chiave di lettura per approdare ad una conclusione non poi così contraddittoria come parrebbe sul momento: cioè ad una sorta di convergenza, se non addi– rittura di simbiosi, tra integralismo e progressismo, in netto contrasto con la corrente cattolico-liberal– riformistica espressa in sede locale 1 Vedasi il nostro Avant Propos a Une Cause Noble di J. Bréan, in "Cahiers sur le panicularisme valdotain", II (1973), pp. 9-1 O; Id., L'abbé joseph Trèves et l'histoire valdotaine, in Lettres de l'abbé joseph da un Orsières e da un Réan. Poiché siamo in argomento, ecco un'altra tesi che ricorre costante– mente nel "Duché" e che sarà ripre– sa dal Trèves e dal Bréan: l'afferma– zione che la borghesia valdostana non è capace di raccontarsi e di fare progetti. Per il "Duché", come per il Trèves ed in seguito per il Bréan, il mondo rurale rimane il luogo pri– vilegiato che racchiude tutto il potenziale e le riserve della forza cattolica; motivo caro anche al con– servatore Frutaz, benché sia estra– nea a quest'ultimo la critica alla borghesia. Una rassegna come quella che l'Omezzoli ci prospetta sarebbe suscettibile di ben altre e più nume– rose riflessioni, il che oltrapassereb– be però i limiti di una recensione. Ci sia comunque consentito con– cludendo, di sottolineare l'assenza della componente propriamente "ernicà' nel dibattito giornalistico. Il "Duché", accantonando le vec– chie diatribe antirisorgimentali, e pur riaffermando il suo patriotti– smo locale, ha espresso infatti, più di una volta, la sua solidarietà alla nazione italiana in quanto sofferente (è il caso di calamità naturali, di guerre, ecc.). Un segno, anche que- Trèves à Félicien Gamba, Aoste 1971, pp. 378-398. Entrambi questi contributi so– no stati riediti in L. Colliard, Écrits d'hi– stoire valdotaine, "Bibliothèque de l'Ar– chivum Augustanum" XVI, Aoste 1985.

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