- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997
76 Carlo Fiore Nelle contese tra il marchese di Monferrato, Savoia, Acaia e Visconti, s'inserisce l'invasione del Canavese da parte delle truppe mercenarie del capitano di ventura Facino Cane, che dal Vercellese dilaga verso le terre canavesane, proseguendo verso i territori dei Masino, occupati dai Savoia. Né il marchese di Monferrato, né i Masino, né altri comi cana– vesani mossero in aiuto al Savoia; ché anzi, i Masino non furono scontenti di vedere Facino nelle loro terre, in quel momento occu– pate dai Savoia. Dopo devastazioni, saccheggi, incendi, rovine, le trattative di pace tra Savoia e Monferrato vennero concluse e anche i Masino furono compresi in detta pacificazione. Ma solo il 23 marzo 1402, essi ebbero gran parte delle loro terre da Amedeo VIII, sborsarono però 7.000 fiorini d'oro. 1116 ottobre 1417, il duca Amedeo VIII investì solennemente i Masino nella loro avita contea e questi gli prestarono omaggio e giu– ramento di fedeltà, ma dovettero pagare le elevate spese di guerra, sostenute dal Savoia durante le ostilità. La dura lotta sopportata dai Comi di Masino, alleati del marchese di Monferrato, sia durante la rivolta dei Tuchini, sia durame le devastanti incursioni di Facino Cane, li aveva finanziaria– mente rovinati. Amedeo VIII aveva loro concesso la pace, ma a condizione di riconoscersi suoi vassalli e di versare forti contributi pecuman. Quando il 19 ottobre 1433, Amedeo li investì nuovamente dei loro feudi e ne ricevette solenne omaggio, i Masino, già feudatari ric– chi e potenti, erano finiti: ormai erano dipendenti dei Savoia per sempre. Sebbene alcuni membri della loro famiglia occupassero cariche civili e politiche ben retribuite nelle terre dei Savoia, i Comi di Masino si trovavano sempre in gravi ristrettezze finanziarie sicché, nel 1444, si decisero a vendere a Jacopo (Giacomo) Valperga, loro parente, la maggior parte del contado, ritenendosi solo la signoria di
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