- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/1997

Masino: vicende storiche 79 bardato dal maresciallo francese Cossé de Brissac nel 1537. Solo dopo trent'anni poté rientrare in possesso del suo maniero e riavere i suoi feudi, da Emanuele Filiberto, dopo la pace di Cateau Cambrésis. Un documento del1559 parla di obbligo delle comunità di ricostruire il castello demolito dai francesi. Nel 1578 sosta a Masino Carlo Borromeo, in pellegrinaggio a Torino per venerare la Sindone appena trasferita da Chambéry. I Valperga di Masino godono ora di grande ricchezza: Carlo Emanuele I, nel 1591, denuncia nei confronti del conte Giovanni Lodovico un debito di ventimila scudi d'oro. Nel periodo della guerra civile tra Cristina, vedova di Vittorio Amedeo I di Savoia e figlia di Enrico IV di Francia e i cognati prin– cipe Tommaso e Card. Maurizio, sostenuti dagli Spagnoli, nel 1639 il card. Maurizio ordina al castellano di Masino di assistere la guar– nigione spagnola inviata al castello. Riconosciuta legittima reggente, Cristina di Francia (l a Madama Reale) nel 1643 reinveste del feudo il conte Amedeo II che, per con– tinuare il casato, lasciò l'abito religioso e sposò Margherita Roero di Pralormo. Il periodo successivo, la minorità di Vittorio Amedeo II e la reg– genza della seconda Madama Reale, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, è caratterizzato dalla lunga relazione tra il giovane conte Carlo Francesco I Valperga di Masino e la reggente, per la quale egli fece allestire un appartamento al castello (detto appunto «appartamento della Regina») e i giardini attribuiti al Le Notre. Raggiunta la maggiore età nel 1680, Vittorio Amedeo II non sopporta la relazione della madre col Masino e gli sottrae le presti– giose cariche, quali il comando della cittadella di Torino, di genti– luomo di Camera, primo scudiero, ecc., ma forse anche perché ritie– ne il Masino sostenitore della politica francese (è l'epoca di Luigi XIV). Tuttavia il duca di Savoia chiede al conte cannoni del castello per