- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Edouard Aubert e la Valle d'Aosta 155 valdostano (1678-1744). Così pure nel Mémoire sur la Vallée d'Aoste dell'intendente ducale Aimé Louis Vignet cles Etoles si trovano accen– ni alle acque minerali della Valle d'Aosta. Questo funzionario si è anche occupato di foreste e di metallurgia in Valle d'Aosta trattando– ne nella sua erudita Relation sur !es forets et l'industrie métallurgique de la Vallée d'Aoste» apparsa nel 1793. Possiamo ancora citare, per quanto si riferisce alle acque termali della Valle d'Aosta, Horace-Bénédicte de Saussure, geologo e fisico svizzero che, nel 1787, effettuò la seconda ascensione del Monte Bianco, un anno soltanto dopo la prima di Paccard e Balmat del 1786. Egli, nel suo Voyage dans !es Alpes, testimonia del successo delle acque minerali e ter– mali di Courmayeur e di Pré-Saint-Didier. Anche Alexandre Dumas ha visitato la Valle d'Aosta. Ma accanto ad un apprezzamento per Aosta che giudica «une jolie petite ville», non è certamente entusiasta della parlata locale un «abominable idiome... un savoyard corrompu», né dei tra– sporti pubblici. Solo la vista del Monte Bianco lo entusiasma e lo com– pensa di «ogni durezza del viaggio». Voglio concludere le citazioni ricor– dando un altro scrittore francese che amò la Valle d'Aosta ove visse per alcuni anni. Mi riferisco a Xavier de Maistre che con il suo Lépreux de la Cité d'Aoste, pubblicato a San Pietroburgo nel 1812, quasi mezzo seco– lo prima dell'edizione della Vallée d'Aoste dell'Aubert, fece conoscere Aosta in gran parte del mondo francofono e che, lontano da questa città da lui amata, afferma che «ce coin de terre où j'ai longtemps désiré me frxer pour toujours, où j'ai passé cles jours si heureux, m'intéresse autant que ma patrie. Je ne m'en rappelle jamais les hivers et le mauvais temps; il me semble que le ciel y est toujours serein et les arbres en fleurs». Tutti questi scrittori e tantissimi altri tra cui i viaggiatori inglesi che vennero in Valle d'Aosta alla scoperta delle sue montagne e ne descrissero usi e costumi nelle loro relazioni di viaggio, a volte docu– mentate con pregevoli disegni, contribuirono a far conoscere la Valle d'Aosta in Europa, ma nessuno favorì questa conoscenza quanto Edouard (Antoine-Edouard) Aubert (1814-1888). Parigino, laureato in diritto, fu pittore, archeologo, storico, criti– co d'arte, autore di numerose pubblicazioni. Fu cavaliere dell'ordine di San Gregorio il Grande e membro della «Société cles antiquaires de France», in seno alla quale occupò via via le cariche di segretario, teso– riere, vice presidente e presidente. Tra le sue pubblicazioni di caratte– re storico-archeologico non riguardanti la Valle d'Aosta si possono

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