- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

156 Anselmo Lucat ricordare, lo studio Les reliquaires d'Elincourt pubblicato nel 1875 sul Bollettino della «Société historique de Compiègne» ed ancora gli studi su un Bas reliefde l'Eglise Saint-Hilaire à Poitiers (1880) comu– nemente noto come tomba di Sant'Ilario, e sull'antico campanile della chiesa di Sant'Ilario il Grande sempre à Poitiers (1882). LAubert ebbe le prime notizie sulla Valle d'Aosta a partire dal 1846 in seguito al matrimonio di sua sorella Paolina con il medico valdostano Laurent Cerise. Il dottor Cerise esercitava la professione a Parigi ove si era trasferito nel 1828 poiché, come scrive Jules Broche– rel, aveva capito «de suite que, pour désaltérer son instinctive soif de savoir et pour se perfectionner dans l'art médical, il lui fallait un hori– zon plus vaste que celui encerclé par les montagnes natales». Ed ebbe ragione perché ottenne un grande successo e divenne medico rino– mato non solo in Francia ma anche in vari paesi europei. Il primo contatto diretto con la Valle d'Aosta Aubert lo ebbe cin– que anni più tardi, nel 1851 quando, accompagnato dal cognato, vi giunse attraverso il colle del Gran San Bernardo. Fu subito conqui– stato dalla bellezza del paesaggio e dalle importanti testimonianze storiche che incontrò ad Aosta. Nel suo primo soggiorno in Valle vide questa regione soprattutto da un punto di vista turistico, come si evince dall'opuscoletto Quinze jours à Aoste pubblicato a Parigi nel 1852 e divenuto quasi subito una rarità bibliografica. Per questo, nel 1853, a cura del canonico Giorgio Carrel ne fu pubblicata una riedi– zione presso la tipografia Lyboz, di Aosta. Successivamente pubblicò vari studi sulle antichità di Aosta: negli «Annales archéologiques», Mosai"ques de la Cathédrale d'Aoste (1857) e, nel 1862, sulla «Revue archéologique de France», Les voies romaines dans la Vallée d'Aoste e L'Empereur Honorius et le ConsulAnicius Probus. Quest'ultimo è uno studio sul dittico della Cattedrale di Aosta. Ma Edouard Aubert ha legato il suo nome alla Valle d'Aosta con la pubblicazione nel1860, presso l'editoreAmyot di Parigi, dell'opera La Vallée d'Aoste, che, scrisse l'abbé Henry: «fit connaitre et apprécier par– tout notre Pays, et lui attira des milliers de visiteurs et d'admirateurs». Di quest'opera, andata esaurita e divenuta pressoché introvabile, la Regione Valle d'Aosta ha curato due edizioni anastatiche, una nel 1958 presso la Stamperia Artistica Nazionale di Torino dalla quale furono, purtroppo, stralciate alcune parti e una integrale nel 1973 presso la Libreria Editrice Alpina di Bologna.

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