- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Edouard Aubert e la Valle d'Aosta 157 Lopera è suddivisa in quattro c~pitoli intitolati rispettivamente «Haute Vallée d'Aoste», «Basse Vallée d'Aoste», «Aoste et ses envi– rons» e «Le Grand-Saint-Bernard» ed è preceduta da una ampia intro– duzione storico-geografica e si chiude con «La liste chronologique des Eveques d'Aoste», «Un catalogue dressé, scrive l'Aubert, avec l'atten– tion la plus scrupuleuse sous les yeux du Prieur de Saint-Ours [Jean– Antoine Gal, n.d.A.] et d'après les notes que ce savant ecclésiastique a bien voulu me communiquer». Si tratta, però, secondo quanto scri– ve Mons. A. P. Frutaz nelle Fonti per la Storia della Valle d'Aosta, di una cronotassi della quale, (con altre), «non ci si può fidare perché com– pilate ... con scarso senso critico». Nell'introduzione, dopo una breve descrizione della Valle ed alcu– ni cenni alla sua amministrazione dal medioevo alla metà del XIX secolo, l'Autore si occupa di storia locale partendo dall'antico popolo dei Salassi. Sono brevi notizie raccolte grazie alla collaborazione delle più illustri persone colte con le quali Aubert è stato a contatto duran– te i suoi soggiorni ad Aosta e che gli hanno fornito tutte le informa– zioni necessarie alla compilazione dell'opera. Tra i suoi mentori prin– cipali occorre ricordare il già citato priore di Sant'Orso Jean-Antoine Gal e il canonico (successivamente successore di J-A. Gal al Priorato di Sant'Orso) Giorgio Carre!, due tra i più illustri ed illuminati uomi– ni di cultura locale dell'epoca. In particolare Giorgio Carre!, «l' ac– compagna dans ses nombreuses excursions, l'aida de ses précieux con– seils, lui traça un schéma très précis de recherches» (Lin Colliard). Ne consegue che le notizie storiche riportate dall'Aubert sono, anche alla luce delle moderne conoscenze storiche, in gran parte esatte ed attendibili. Il lettore odierno è, però, particolarmente attratto dalle incantevoli descrizioni dei suoi spostamenti attraverso tutta la Valle. Dopo l'introduzione, Aubert passa infatti ad una dettagliata descrizione della Valle d'Aosta che egli visita spostandosi da un paese all'altro e annotando quanto vede, facendo preziose e pertinenti osservazioni sulla vita degli abitanti, su usi e costumi e disegnando luoghi e monumenti, in tavole riportate nel testo a colori e in bianco e nero che, oggi ancora, costituiscono uno dei grandi pregi dell'opera. Molte di queste tavole hanno arricchito altre pubblicazioni e sono state riprodotte nel volume La Valle d'Aosta nei secoli di Ada Peyrot (Tipografia Torinese Editrice, 1972). Esse sono una preziosa testimonianza storica dell'architettura dell'epoca, di monumenti, edifici e panorami oggi molto modificati se

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