- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
186 Sandra Barberi ta in Valle d'Aosta da pochi anni e credevo che la stagione neo– classica avesse lasciato in questa regione solo i raffinati stucchi del Vescovado, opera di Alberto Albertolli e datati 1786, o le testi– monianze ritardatarie dell'Hotel de Ville (1838) e della facciata della Cattedrale (1846); quanto a Luigi Artari, sapevo soltanto che aveva decorato numerose chiese nella Valle e che aveva lascia– to il testimone ai suoi tre figli, gli attivissimi "fratelli Artari", rap– presentanti di una pittura religiosa alquanto convenzionale e ripetitiva. I dipinti di Bibian aprivano una nuovo percorso di ricerca in direzione degli interventi decorativi eseguiti per com– mittenti privati, a soggetto profano e senza dubbio assai più libe– ri di quella richiesti dagli enti ecclesiastici, gettando inoltre una luce su un capitolo del gusto - quello neoclassico - finora assai poco documentato nel territorio valdostano e del quale esistono nondimeno testimonianze se non qualitativamente altissime, senza dubbio di grande interesse per la nostra storia artistica e sociale. Non è tuttavia soltanto la rilevanza squisitamente storico– artistica che giustifica queste note dedicate a Casa Bibian, cui mi lega, oltre che l'interesse e la passione "professionale", anche l'a– micizia verso gli attuali proprietari: a dispetto di una legge che dovrebbe tutelare "le cose, immobili e mobili, che presentano interesse artistico, storico, archeologico e etnografico ... compre– si le ville, i parchi e i giardini che abbiano interesse artistico o storico" 2 questa dimora non ha trovato difese dalla proliferazio- 2 Legge l o giugno 1939, n. 1089, capo I, art. l; se questo non bastasse, l'art. 2 recita: "Sono altresì sottoposte alla presente legge le cose immobili che, a causa del loro riferimento con la storia politica, militare, della letteratura, dell'arte e della cul– tura in genere, siano stare riconosciute di interesse particolarmente importante e come tali abbiano formato oggetto di notificazione, in forma amministrativa, del Ministro per i beni culturali e ambientali." Capo Il, Disposizioni per la conservazio– ne, integrità e sicurezza delle cose, art. 11: "Le cose previste dagli articoli l e 2, appar– tenenti alle provincie, ai comuni agli enti e istituti legalmente riconosciuri, ... non possono essere adibite ad usi non compatibili con il loro carattere artistico e storico, oppure tali da recare pregiudizio alla loro conservazione o integrità." I.:art. 12 appli– ca tali disposizioni anche "alle cose di proprietà privata notificate ai sensi degli arti– coli 2, 3 e 5" della legge n. 1089.
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