- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Una dimora neoclassica sulla collina di Aosta: Casa Bibian 191 Un registro civico del 1803 documenta la residenza del– l'avvocato Martinet nel quartiere Marché Vaudan, al n. 61: forse si tratta della casa sita in via Malherbes, oggi forse non più esistente o comunque non identificabile, dove alla metà del XVIII secolo già il padre aveva un pied-à-terre. 11 Non doveva in ogni caso trattarsi di una dimora particolarmente prestigiosa (nello stesso edificio abitava nel 1803 anche un certo Michel-Joseph Cognein); è probabile quindi che alla villa di Bibian sia stata affidata una funzione di rappresentan– za. Alcuni disegni acquerellati del 1792 conservati nell'archi– vio della famiglia Martinet si riferiscono a dettagli di progetto per le case di via Malherbes e di Bibiana firma dell'architetto impresario Francesco Andrea Franchino (fig. 3), un comasco trasferitosi in Valle d'Aosta e qui attivo nell'ultimo quarto del secolo nella costruzione e nella trasformazione di chiese, castelli e palazzi signorili. 12 Non è semplice identificare nelle attuali strutture l'esecuzione di questi disegni, forse variati in corso d'opera; uno in particolare pare riferirsi con una certa sicurezza al vano interrato del fienile, dalla volta sorretta ardi– tamente da un unico pilastro centrale. Ciò che più importa, tuttavia, è che a una data molto precoce già si lavorava a Casa Bibian; le strutture architettoniche dovevano essere ultimate nel 1798, data incisa sulla porta del fienile, oggi non più in loco. (fig. 4) Per la sua nuova residenza l'avvocato Martinet scelse uno dei luoghi più suggestivi della collina aostana, documentato fin dal principio dell'XI secolC!. Sui terreni ad Bibian donati nel 1177 dal visconte Bosone alla comunità di canonici regolari del 11 AHR, Fonds Ville, Déliberations communales, vol. 18:1802-1812: Formation du régistre civique, l a janvier 1803. Il domicilio in via Malherbes di Alexis Martinet "capitaine garde porte de La Thuile", probabilmente identificabile con Pierre-Alexis, padre del sottoprefetto, si desume dal Catasto Sardo. 12 Sull'attività di Francesco Andrea Franchino si veda B. ORLANDONI, Architettura in VaLLe d'Aosta, III: DaLLa Riforma aL XX secolo, Ivrea 1996, pp. 197-198.

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