- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
192 Sandra Barberi Mont-Joux sorsero poi le fermes dell'Ospizio del Gran San Bernardo: 13 la cascina principale era affiancata da un edificio abitativo dotato di una torre, utilizzato dai prevosti quando risiedevano ad Aosta (attualmente di proprietà della famiglia Torrione); un'altra fattoria della tenuta apparteneva nel XVI secolo all'avvocato François-Léonard Vaudan, che abbracciò la dottrina calvinista rinunciando a tutti i propri beni. Alla metà del XVIII secolo tutti i possessi del Gran San Bernardo situati nei territori del regno sabaudo furono secolarizzati e assegnati all'Ordine Mauriziano. Così fu anche della tenuta di Bibian, affidata in custodia a un notaio di nome Nicolas Martinet prima della vendita all'asta avvenuta nel 1753. Allo stato attua– le non sappiamo chi ne fu l'acquirente, ma la coincidenza del nome potrebbe suggerisce di collegare a quella occasione il pas– saggio di proprietà alla famiglia di Jean-Laurent Martinet. È probabile che la nuova dimora sia stata ricavata ampliando e ristrutturando il fabbricato già esistente, identificabile in primo piano nella notissima veduta di Aosta dell'inizio del XVIII seco– lo, già appartenente alla collezione Craveri e ora di proprietà regionale. In una pianta di Aosta del 1804, conservata all'Archivio di Stato di Torino, compaiono nella regione Bibian sia le fattorie già dell'Ospizio ( Granges Bibian), sia la villa Martinet; 14 da questo documento pare venire la conferma della tradizione secondo la quale per la costruzione del loggiato furono reimpiegate le colon– ne del chiostro del convento di San Francesco di Aosta, abbattu– to nel 1836: 15 infatti nella pianta, peraltro assai dettagliata, l'edi- 13 Sulle vicende relative alla tenuta del Gran San Bernardo a Bibian si veda L. QUAGLIA, La Maison du Grand-Saint-Bernard des origines aux temps actuels, Aoste 1955, passim; in particolare per la metà del XVIII secolo cfr. pp. 457-458, e sulla ferme dell'avvocato Vaudan cfr. pp. 248-249, nota 13. 14 La pianta è pubblicata in L. COLL!ARD, Vecchia Aosta, Aosta 1986, p. l 07. 15 Cfr. P. FÉLIX, Les CordeliersàAoste, Aoste 1957, pp. 77, 109; si veda anche S. BARBERI, D . VICQUÉRY, Il complesso francescano dal XVI secolo alla distruzione, in La chiesa di San Francesco in Aosta, a cura di B. Orlandoni, Torino 1986, p. 187.
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