- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Una dimora neoclassica sulla collina di Aosta: Casa Bibian 197 e dimorò ad Aosta, dove eseguì nel 1786 gli stucchi nell'atrio del Vescovado; 26 due anni più tardi, nel quadro degli interventi pro– mossi dall'intendente Vignet des Etoles e proseguiti dal suo suc– cessore, Vichard de Saint-Réal, per adeguare a criteri più moder– ni e razionali la topografia aostana, ideò un piano per "rammo– dernare la contrada dalla Trinità alla Torre [du Balliage]"; anche il nome di Alberto - che nel 1803 risulta residente in via S. Grato ad Aosta - compare in 'diversi documenti di fine secolo: nel 1794 lo "chef-maçon" viene pagato "pour ouvrages faits pour l'utilité de cette ville", nel 1798 e '99 esegue lavori di riparazio– ne della casa dei Sarriod de la Tour ad Aosta e nel 1799 il conte François-Maurice di Challant si rivolgeva a lui per smontare i monumenti dei suoi antenati nella chiesa di S. Francesco e nella Cattedrale, per sottrarli alla violenza dei rivoluzionari ed è pro– babilmente lo stesso Alberto a effettuare i lavori di trasforma– zione della cappella delle Visitandine in teatro comunale; negli stessi anni un Francesco Albertolli era allievo del Collège Saint– Bénin. Questa lunga digressione vuole evidenziare che Giocondo Albertolli aveva con Aosta legami assai stretti, non è escluso che egli avesse collaborato con il cugino, se non per la realizzazione, almeno per l'ideazione degli stucchi del Vescovado, che presenta– no un repertorio di motivi molto vicini al suo gusto; venuto a conoscenza dell'iniziativa intrapresa dall'avvocato Martinet, fu presumibilmente lui a suggerire - indotto forse anche da istanze di solidarietà nei confronti dello studente con il quale condivide– va l'origine ticinese - il giovane Luigi Artari per la decorazione della dimora di Bibian, che doveva essere emblematica del presti– gio sociale e politico del committente. Il risultato infatti è aggior– nato alle ultime tendenze in voga in Europa, quel gusto neoclassi– co che si manifesta con grande evidenza nei dipinti murali che 26 U . THIEME, F. BECKER, 1908, p. 220, ad vocem "A. , Alberto"; SAUR, 1992, ad vocem "A., Alberto". La data si ricava da un'iscrizione sotto lo stemma vescovile.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=