- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

206 Sandra Barberi che, secondo un'iconografia in seguito largamente npresa; del soggetto egli realizzò quattro versioni con varianti minime, di cui la più nota è quella al Museo del Prado a Madrid. Quella cui si rifa il nostro pittore - invertendola specularmente - è la ver– sione già appartenente alla collezione Barbariga Giustiniani di Padova, poi passata in varie raccolte inglesi e ora conservata alla Nation Gallery of Art di Washington (collezione Widener), dove Cupido - sullo sfondo a destra - è rappresentato con una colomba e Adone presenta calzari decorati nel bordo superiore da una protome maschile. 40 Le scene venatorie con un cane e un cinghiale raffigurate sui lati lunghi della volta alludono probabilmente alla tragica fine di Adone. Sui lati corti i due riquadri illustrano un altro mito col– legato alla caccia caro a Tiziano, quello di Diana e Atteone (Metamorfosi, III, 131-252). Il giovane principe, nipote di Cadmo, andando a caccia nei boschi della Beozia aveva sorpreso involontariamente la dea e le sue ninfe al bagno; per punirlo della vista indiscreta, Diana lo tramutò in cervo e il povero Atteone fu sbranato dai suoi stessi cani. La composizione differisce da quel– la di Tiziano, tuttavia Artari ne riprese l'espediente narrativo di non rappresentare direttamente Atteone, bensì di evocarlo sol– tanto nella figura del cervo dilaniato dai cani. Le esili figure fem– minili come sospese tra i girali vegetali ai quattro angoli della volta sono allegorie classiche: sono riconoscibili la Pace, con la cornucopia e il caduceo e la Prudenza, con le ali alle tempie, il compasso e il libro, mentre agli angoli opposti la fanciulla nuda con le ali sul capo e l'altra sono di difficile identificazione. Completano la decorazione di questa stanza le due sovrapporte raffiguranti rispettivamente Nettuno, Minerva e Cornacchia 41 e 4 ° Cfr. R. PALLUCCHINI, Tiziano, I, Firenze 1969, p. 315; II, fig. 476. Sull'inter– pretazione che Tiziano dà alla storia di Venere e Adone si veda il saggio di E. PANOFSKY, Tiziano e Ovidio, in Tiziano. Problemi di iconografia, Venezia 1992, pp. 141-174. · 41 Nettuno si era invaghiro della figlia del re della Focide Coroneo. Per sfuggire alle sue mire la giovane chies.e aiuto agli dei e fu tramutata da Minerva in una cor-

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