- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Una dimora neoc!assica sulla collina di Aosta: Casa Bibian 211 nale decorato a intarsi con motivi vegetali e il Sole entro un meda– .glione ovale al centro. Liconografia delle pitture che decorano il soffitto dell'ultima camera al secondo piano non è di immediata interpretazione: il gruppo centrale, racchiuso entro una sottile cornice di forma ottagonale a foglie, è dominato da un giovane alato assiso sulle nubi che scrive su un rotolo guardando verso l'alto come a pren– dere ispirazione; attorno a lui vi sono tre amorini, di cui uno reca una torcia accesa, mentre un altro, ricciuto e scuro di pelle come un negretto, tiene una colomba (fig. 21). Il personaggio princi– pale e gli attributi rappresentati rimandano a diverse figure alle– goriche della tradizione iconologica, senza tuttavia coincidere con nessuna di esse: il giovane uomo alato può personificare l'Intelletto, ma la sua attitudine rimanda all'allegoria del Furor poetico del Ripa (stando in atto di scrivere, ma con la faccia rivolta verso il Cielo), differendone in quanto ha le ali sul dorso e non sul capo; d'altra parte l'amorino con la fiaccola accesa e la tortora sono attributi della Poesia lirica. 55 Nei riquadri geometrici che compongono la fascia decorativa perimetrale, interrotti al centro da medaglioni con rosoni, compaiono motivi vegetali e trofei con armi e strumenti musicali dipinti su sfondo bianco; ai quattro angoli si inseriscono piccoli riquadri triangolari con coppie di uccelli dipinte su sfondo rosso bruno. Le due tele che fungono da sovrapporte rappresentano Apollo e Marsia 56 e la Follia di Ata– mante. 55 Cfr. i repertori di attributi e di personifìcazioni in N. CECCHINI, Dizionario sinottico di iconologia, Bologna 1976; C. RIPA, Iconologia, ed. cit., ad vocem "Furor poetico", pp. 154-155. 56 La sovrapporta ripropone il notissimo tema della gara musicale tra Apollo e il satira Marsia: quest'ultimo eccelleva nell'arte di suonare il flauto, lo stru– mento inventato da Minerva sul quale gravava la maledizione della dea, della quale Marsia fu la vittima innocente. Il satira ebbe l'ardire di sfidare in una gara Apollo, il quale suonando la sua cetra risultò vincitore, mentre allo . sconfitto toccò la punizione di essere scorticato vivo (Metamorfosi, VI, 382-400) . Nella scena dipinta lo strumento musicale di Marsia è rappresentato come il flauto di Pan.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=