- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
214 Sandra Barberi Luigi Artari aveva sposato in seconde nozze nel 1831, tre dei quali - Alessandro (1832-1920), Augusto (1838-1924) e Antonio (1844-190 l) - proseguirono l'attività del padre, specializzandosi nella pittura sacra; e qui Luigi morì nel 1859. La dimora è stata di recente interamente ristrutturata e conserva della decorazione ori– ginale due soffitti dipinti a tempera, attualmente uniti in un solo ambiente (figg. 23-26). In ambedue la decorazione è ideata con funzione di sfondamento illusivo e di dilatazione dello spazio: nel– l'uno la decorazione finge la copertura di una sorta di gazebo, con una ringhiera di gusto rococò a cui si avvolgono tralci di rampi– canti e cespugli fioriti, attorno ai quali svolazzano uccellini e far– falle. Laltro soffitto finge un parapetto in marmo, scandito agli angoli da vasi con mazzi di fiori, al di là del quale si apre il cielo aperto; al centro, appollaiati fra le nuvole, vi sono due putti, l'uno in atto di scrivere su un cartiglio, l'altro con una lira e una coro– na di alloro; anche qui l'attenzione del pittore si sofferma sugli uccelli, uno con una pagliuzza nel becco, l'al.tro che insegue una libellula, un altro ancora che porge una piuma al putto che scrive. Riquadri dipinti nella medesima tecnica a tempera fungevano da sovrapporte: nel primo ambiente le tre porte erano sormontate da raffìgurazioni di uccelli intenti alla cova nel loro nido, tema ricor– rente nell'Albertolli (fig. 27); nell'altro locale si trovavano cinque paesaggi con architetture (fig. 28), dei quali rimane soltanto un esempio con un castello turrito che si prolunga in mezzo ad un corso d'acqua, molto ridipinto (fig. 29). La freschezza dei sogget– ti vivacemente colorati e il gusto per la rappresentazione dei fiori e degli uccelli si collegano al verziere del secondo piano della villa di Jean-Laurent Martinet, mentre i paesaggi dall'orizzonte lonta– no, con grandi alberi in primo piano, corsi d'acqua e piccolissime figure, ci riportano al dipinto sopra il camino del salone al piano nobile. Risulta difficile fare una comparazione stilistica tra la decora– zione profana attribuibile a Luigi Artari e il resto della sua attività: infatti il ciclo più vicino cronologicamente ai dipinti di Casa Bibian e di Verrès, quello eseguito per la parrocchiale di Issogne,
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