- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
Storia e liturgia nel culto di S. Orso 221 coscrizione ecclesiastica, Aosta fu suffraganea di Milano, con buona certezza fino alla metà del VI secolo, come conferma una lettera (511 l 518) di Teodorico ad Eustorgio, arcivescovo di Milano, per ria– bilitare un non meglio precisato AugustantE civitatis episcopum. 7 Il periodo successivo, fino a Carlo Magno, non presenta elementi suffi– cienti per una valutazione. Tra la fine dell'VIII e l'inizio del IX seco– lo, le diocesi di Aosta, Sion e Maurienne vennero aggregate per for– mare la nuova provincia ecclesiastica di Tarentasia, l'odierna Moutiers. 8 Nella divisione del suo impero (806), Carlo Magno attri– buì la Valle d'Aosta al figlio Carlo, mentre diede Susa a Ludovico, in modo che entrambi avessero un passaggio sicuro verso l'Italia, nel caso che il loro fratello Pipino avesse avuto bisogno d'aiuto. 9 Carlo e Pipino, però, morirono prima del loro padre, e la Valle rimase sotto il controllo diretto dell'imperatore Ludovico il Pio e poi (839) del miers siècles d'un diocèse alpin: recherches, acquis et questions sur l'Eveché du Valais, in "Vallesia", XLVII (1992), p. 32. Considerando che, verso il 575, i Longobardi avevano ceduto a Gontranno le valli d'Aosta e di Susa, ci si può chiedere se e quanto, in questi secoli effettivamente oscuri, Saint-Maurice d'Agaune estendesse il suo influsso anche a sud del Gran San Bernardo. 7 A. P. FRUTAZ, Le fonti cir., p. 329. 8 Sull'aggregazione delle diocesi, si veda la Notitia provinciarum Galliae, dei primi anni del IX secolo: "Civiras Ceutronium metropolis, id est Tarantasia, civitas verus ager idesr Valensium seu Octodoruin Sedunensis, Augusta Praetoria civitas, Seutium et vicus Morienna'', ] .-A. Due, Documents sur l'histoire ecclésiastique du Moyen age, in Miscella– nea di storia italiana, vol. IX, Torino 1885, pp. 29-30; Io., HEA, r. I, p. 190. Terminus post quem è un capitolare del concilio di Francoforte del 794 che chiarisce quante sono le diocesi suffraganee di Vienne e di Arles, mentre riguardo a Tarentaise, Embrun e Aix, si rimanda al pronunciamento della Santa Sede: "De Tarentasia vero er Eberduno sive Aquis legario facra est ad Sedem Apostolicam, et quicquid per Pontifìcem Romanae ecclesiae defìnirum fuerir, hoc renearur", Concilia ./Evi Karolini, a cura di A. WERMINGHOFF, Hannover- Lipsia 1906 (MGH, Concilia, II) , p. 167. Terminus ante quem è il testamento di Carlo Magno (811) , in cui, tra i nomi delle ventuno metropo– li i cui arcivescovi riceveranno parre dei preziosi di re Carlo, compaiono Arles, Vienne, Tarentaise e Embrun (non Aix), EINHARD!, Vita Karoli Magni, a cura di O. HOLDER - EGGER, Scriptores rerum germanicarum in usum scholarum ex MGH separatim editi, Hannover 1965 (1911), p. 39. 9 MGH, Capitularia regum Francorum, a cura di A. BORET!US, r. I, Hannover 1883, ried. 1984, p. 127: "... dilecto fìlio nostro Karolo concessimus ira ur Karolus et Hludowicus viam habere possint in Iraliam ad auxilium ferendum frati suo si ira neces– siras exrirerir, Karolus per vallem Augusranam, quae ad regnum eius perriner, er Hludowicus per vallem Segusianam ... ".
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