- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
224 Paolo Papone - Viviana Vallet La Cattedrale, ecclesia mater o ecclesia matrix, dove il vescovo celebrava i riti dell'iniziazione cristiana, era intitolata a s. Giovanni Battista, per cui i suoi canonici si denominavano "canonici sancti Iohannis", e alla Vergine Assunta, così che nei documenti viene comunemente chiamata "ecclesia sancte Marie". Le datazioni topi– che delle carte aostane mostrano una progressione che procede di pari passo con la ricostruzione della Cattedrale: dapprima "actum in Augusta civitate loco publico" (1026, 1032, 1032), 21 poi "actum [... ] in Augusta civitate et in ecclesia sancte Marie loco publico" (l 040), 22 infine "actum in Augusta civitate loco publico in claustra sancte Marie" (1044). 23 Se la dendrocronologia dà il 1031 per l'ul– timazione della navata sud e della navata centrale, si può compren– dere che nel l 032 la Cattedrale fosse ancora un cantiere, non adat– to per atti di cancelleria, mentre era utilizzabile a tale scopo nel l 040; nel l 044 poteva essere ultimato anche il chiostro, che non fu luogo precipuamente dedicato alla clausura, poiché i canonici non facevano vita regolare comunitaria, 24 mentre ne è attestato l'uso (navata centrale e navata nord)". Datazioni relative alla Cattedrale S. Maria: "l 026, ultimazione della navata nord; l 031 , ultimazione della navata sud; l 031, ultimazione della navata centrale. [...] 1034/1040, ultimazione campanile nord; 1064, costruzione del massiccio occidentale formato da un'abside affiancata da due torri; 1067-1069, unione delle navate laterali con il coro occidentale". Cf. R. PERINETTI, Sintesi delle ana– lisi dendrocronologiche in Valle d'Aosta, in "Bulletin d'études prehistoriques et archeolo– giques alpines", IX, Aoste 1998, pp. 83-84. 21 1026: HPM, Chartarum, II, n. XCVI, coli. 125-126 (con la data 16 dicembre 1025, ma si veda L. SCHIAPARELLI, Charta Augustana cit., p. 76, n. 4); 1032: O. ZANOLLI, Cartulaire de Saint-Ours, BAA, V, Aoste 1975, n. 638, pp. 359 sgg; 1032: HPM, Chartarum, I, n. CCLXXXVII, coli. 498-499. 22 HPM, Chartarum, I, n. CCXII, coli. 530-531. 23 HPM, Chartarum, II, n. CXI, col. 141. 24 J.-A. Due sostenne che il Capitolo della Cattedrale durante il primo millennio fu regolare, formando un vero monastero. I suoi argomenti erano: l'evangelizzazione della Valle d'Aosta da parte di s. Eusebio, fondatore dell'istituto canonicale a Vercelli; il capitolare ecclesiastico di Carlo Magno del 789 che chiede ai chierici di optare tra la vita monastica e la regola canonicale; la politica carolingia, appoggiata dai pontefici, favo– rente la diffusione dei canonici. Il presbiterio di Aosta non si sarebbe sottratto a tali autorevoli indicazioni. Tuttavia, parecchie delle prove documentarie addotte dal Due non reggono: l'atto dell006 (HPM, Chartarum, II, n. LXXXII, coli. 93-94) è in realtà del 1206; un chiostro non indica, di per sé, la clausura prevista dalla regola, tanto più se viene usato per gli atti pubblici; la donazione del 923 è un falso del secolo s~ccessivo
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