- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
234 Paolo Papone - Viviana Vallet papa Gregorio VII; seguendo le istanze monastiche ed agostiniane, saranno i canonici "regolari". Gli altri si accanirono a difendere le loro proprietà con la Regola Imperiale di Aquisgrana; perdendo, col tempo, anche le ultime parvenze di vita comune, saranno i canonici "secolari". eesempio riformatore venne dal Capitolo di S. Dionigi a Reims, che verso il l 067 scelse la rigida osservanza della regola di s. Agostino, sottolineandone l'ascetismo, il cenobitismo, il celibato, la povertà; la cura d'anime era esercitata dal superiore o da pochi cano– ni Cl. I capitoli canonicali fecero le spese delle lotte tra Gregorio VII, che li voleva riformare, e il sacro romano imperatore Enrico IV, che ne soppresse molti. Dopo la morte di quest'ultimo (II 06) la riforma dei canonici portò grandi frutti, non tanto nei capitoli delle catte– drali, quanto piuttosto nelle nuove fondazioni delle collegiate, che si moltiplicarono soprattutto nel XII secolo, col titolo di abbazia, di prepositura o di priorato. La maggior parte dei canonici agostiniani si dedicò alla cura d'anime, fino al XIII secolo, quando in questo ser– vizio furono sostituiti dagli ordini mendicanti. La Regola di Aquisgrana non fu dimenticata dai canonici rifor– mati, ma le furono apportate correzioni ed aggiunte; sulla sua base si elaborarono diverse regole, fin verso il 1130 in modo peculiare ed indipendente per i vari capitoli. Il XII secolo vide affermarsi tra i canonici la regola di s. Agostino, ora secondo il testo autentico agostiniano, come a S. Vittore di Parigi, ora secondo il testo spurio ma molto diffuso che inizia con il celebre Ante omnia: "Ante omnia karissimi diligatur Dominus; deinde et proximus, quia ista sunt prrecepta principaliter nobis datà'. 55 A par– tire da questo periodo, le bolle pontificie costituiranno i Canonicati "secundum Deum et s. Augustini regulam" e con questa formula ne faranno regolarmente menzione. 56 Alcuni capitoli avevano dapprima eliminato dal testo spurio della 55 Codice di Corbie (V1l-V1II s.), Parigi, Biblioteca Nazionale, Cod. Lat. 12634, fol. 9. 56 Si veda la bolla di papa Lucio III del 7 maggio 1184 che conferma i canonici di S. Orso: "ordo canonicus qui secundum Dei tirnorem et beati Augustini regulam", A. P. FRUTAZ, Le fonti cit., p. 243.
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