- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
246 Paolo Papone - Viviana Vallet quod habebant ab Episcopo Augustensi sicuri ipsi investiti erant ve! aliquis per eos. Hanc donationem quam isti duo fecerunt, laudavit et donavit et concessit predic– te ecclesie dominus Herbertus episcopus Augustensis pro remedio anime sue. Audientes et videntes fuerunt Boso prepositus, Agmo (Aymo) vicecomes, Vilielmus de Arculo, Petrus de Bardo, Ricalmus et alii quamplures". Nel 1138 il vescovo Erberto in persona dona alla chiesa di S. Pietro e S. Orso e ai suoi canonici regolari una vigna con gli annessi rustici confinante con la chiesa stessa, di cui era stato investito tal Oddo de Perronno: 78 "Breve recordacionis de quadam elemosina quam facie domnus Herbenus episco– pus Augustensis ecclesie sancti Petri et sancti Ursi videlicet ipse Episcopus donar predicte ecclesie et canonicis eiusdem regularibus vineam unam cum casamentis circumquaque positis pro remedio anime sue, sicut Oddo de Perronno investitus fuit de illa vinea ve! aliquis per eum et iacet prope ecclesiam sancti Ursi. Anno domini millesimo CXXXVIII". Nella bolla del 1135 (come in quelle successive) si sottolinea che il priore deve essere eletto liberamente dai confratelli, avendo come unici criteri il timor di Dio e la regola di s. Agostino. Bisogna ram– mentare che Saint-Maurice d'Agaune ebbe abati laici di stirpe rudol– fingia e di stirpe umbertina, dalla fine del IX secolo fino alla riforma del 1128, e che nel 1143 la situazione non era ancora ben definita, poiché il conte Amedeo III, con la moglie Maies e il figlio Umberto, rinunciò solo allora alla carica di prevosto dell'abbazia di Saint– Maurice d'Agaune. 79 Pur non disponendo di prove documentali, si può pensare che anche S. Orso non sfuggisse a tale strategia di con– trollo degli enti ecclesiastici da parte degli umbertini, per cui la rifor– ma regolare necessitava di una tutela superiore, addirittura dalla Sede Apostolica. I conti di Savoia avevano pure un'altra consuetudine non proprio commendevole: lo spoglio dei beni degli ecclesiastici defunti, sia 78 HPM, Chartarum, II, n. CLXXXIII, col. 230; O. ZANOLLI, Cartulaire cit., n. 579, p. 265. 79 HPM, Chartarum, II, n. CCI, coli. 246-247.
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