- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Storia e liturgia nel culto di S. Orso 247 canonici che vescovi. Le radici di tale consuetudine affondavano pro– babilmente nello humus carolingio, laddove si affidava agli ecclesia– stici la gestione dei beni proprio perché, non avendo figli che eredi– tassero, alla loro morte i beni tornassero al signore che li aveva con– cessi. Nel contesto ormai totalmente mutato, il conte Amedeo III, con il figlio Umberto e il fratello Rinaldo, si vede indotto a rinunzia– re nel1147 allo spoglio dei beni del vescovo defunto di Aosta, 80 poco prima di partire per la Terra Santa, dove troverà la morte (1148). Già tempo addietro il conte Amedeo aveva considerato letalem ac pestifè– ram la consuetudine da lui esercitata di annullare i testamenti dei canonici di Aosta appropriandosi dei loro beni, e vi aveva rinunciato; tuttavia, la reiterazione della rinuncia segnala che la prassi non era affatto mutata. Nella data di questo documento manca l'anno, ma Rivolin lo ha precisato al 1139. 81 Il vescovo Erberto muore il 20 ottobre del 1138 o 1139. Successore di Erberto pare essere Armanno, 82 il quale, nel 1141, su istanza dell'arcivescovo di Tarentasia Israele e alla presenza del pre– vosto Bosone, dell'arcidiacono Stefano e di parecchi altri canonici della Cattedrale, concede ai canonici regolari che vivono nella chiesa di S. Orso la chiesa di S. Stefano in Gressan, nonché "ea que ipsa ecclesia a principibus iuste poterit aquirere". Questa aggiunta è ambigua nel riferimento alla chiesa (S. Orso o S. Stefano?); inol– tre l'accenno ai principi pare poco intonato alla realtà valdostana di quel periodo, mentre potrebbe essere un'imitazione dello stile pontificio, che aveva introdotto la menzione dei principi tra i lar– gitori agli enti ecclesiastici. 83 Osserviamo che viene menzionato solo s. Orso come patrono dei canonici, anche se la titolatura uffi– ciale~ almeno nelle bolle pontificie a partire dal 1135- menzio- 80 HPM, Chartarum, l, n. CCCCXC, col. 794. 81 J.-G. RIVOLIN, Un éveque énigmatique: Boson de la Porte Saint-Ours, in "Lo Flambò", 4 (1986), pp. 28-29. Il documento è pubblicato con la data 1116 inJ. BosoN, Paléographie valdotainecit., pp. 14-15. 82 A. P. FRUTAZ, Le fonti ci t., p. 295. 83 Si veda supra la bolla Ad hoc universalis di papa Innocenza II del 1135 ai cano– nici di S. Orso d'Aosta, (HPM, Chartarum, I, n. CCCLXXVI, col!. 776-777).

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