- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Storia e Liturgia nel culto di S. Orso 257 suto molti momenti difficili, "multocies gravatà', a causa di azioni scorrette, "quod inordinate factum'' (è possibile che qui si faccia allu– sione anche alle alienazioni di Bosone e Armanno, annullate da papa Eugenio III). Il vescovo Arnolfo sa bene quali sono i punti critici– "ea in quibus ecclesiae eiusdem querelam emergere cognoscimus"- e, guardando al futuro, li vuol rimuovere; ora lo può fare con maggior libertà, poiché il prevosto Bosone, anche lui censurato da Eugenio III, 101 non si oppone più - "sopita pr::epositorum censurà' - essen– dosi fatto canonico di S. Orso. Il provvedimento consiste nell'attri– buire definitivamente al priore di S. Orso la disponibilità dei beni di cui quella chiesa è titolare, e nel garantire al priore la facoltà di sce– gliere uno dei confratelli come tesoriere, senza alcuna ingerenza esterna. Osserviamo che la minatio conclusiva si fonda sull'autorità di Dio onnipotente, della beata Maria e del beato Giovanni Battista (patroni della Cattedrale), di s. Pietro apostolo e del beato Orso (patroni della Collegiata), e di tutti i santi. Un segno di ritrovata armonia tra i due Capitoli - o un residuo della vecchia unità gestionale - può essere letto in una charta del 1158, in cui si tratta di beni comuni (''de terra Sancti lohannis et Sancti Ursi") ceduti in precaria, con la laudatio dell'avvocato comu– ne: "Guilelmus de Bardo advocatus ecclesie Sancti Iohannis et Sancti Ursi laudavit et firmavit". 102 Abbiamo così la conclusione, almeno provvisoria, di un periodo difficile e contrastato in cui la riforma regolare aveva creato ten– sioni all'interno del presbiterio augustano. Si opponevano modi molto diversi di concepire presenza e ruolo sacerdotale: il nuovo stile di vita dei canonici regolari non poteva che essere una forte cri– tica di quello secolare, suscitando avversioni anche forti. Eppure le istanze nuove seppero farsi strada con la persuasione: il priore rifor– matore fu scelto per l'episcopato e il prevosto censore si fece reli– gioso. Abbiamo conferma di questo nuovo clima, decisamente favo– revole a S. Orso, in un documento proveniente dal monastero di 101 Il quarto personaggio di cui Eugenio III annulla le alienazioni di beni ecclesia– stici è l'arcidiacono Stefano, ora defunto e sostituito nella carica da Bernardo. 102 L. SCHIAPARELLI, Charta Augustana ci t., pp. 68-69.

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