- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
Storia e liturgia nel culto di S. Orso 273 Nel 1979 lo stesso Frutaz segnalava due passionari del XII secolo, dell'Archivio Capitolare di Lucca, contenenti la prima redazione della Vita: 106 si tratta dei codici C (f. 69rv) e P+ (f. 69'v). 107 Abbiamo, così, due buoni motivi per presentare il testo di questi passionari luccensi, soprattutto del cod. C, che è completo: primo, si tratta di un testo inedito, da un codice notevole per dimensione (243 ff., mm 535 per 345) e per accuratezza di copiatura - il Baroni lo definisce "perele– gans et pr<estans codex" 108 - nonché per una pregevole miniatura raf– figurante s. Orso con stola da presbitero e croce processionale; secon– do, è un codice dell'inizio del XII secolo, copiato con precisione dal lateranense A 81 (alias D), dell'XI secolo: 109 ci sono, dunque, buone probabilità che proprio un testo simile fosse conosciuto dai canonici di Aosta. La derivazione dal cod. A 81 del Laterano si evidenzia anche da un altro particolare. Le passiones del cod. C seguono, in linea di mas– sima, l'ordine cronologico liturgico, partendo da s. Silvestro (31 dicembre) e arrivando fino a s. Felicita (l agosto). Controllando la seconda parte del mese di gennaio, troviamo: s. Agnese (f. 51 v; XII kl. febr. = 21 genn.); s. Vincenzo levita (f. 53v; XI kl. febr. = 22 genn.); Paolo apostolo (f. 56'; la conversione di s. Paolo ricorre il 25 genn.); s. Anastasio (f. 58v; XI kl. febr. = 22 gen.); s. Paola (f. 62'; VII kl. febr. = 26 genn.); s. Orso de agusta civitate (f. 69'; XVII Kalendas septem- 106 A. P. FRUTAZ, I monumenti paleocristiani cit., p. 21. B. DE GAIFFIER ha dato una sommaria presentazione e l'indice dei due codici in Recherches d'hagiographie latine (Subsidia hagiographica, 52), Bruxelles 1971, pp. 95, 118. 107 Le pagine del cod. P+ sono numerate a matita. Quelle del cod. C possiedono una numerazione antica in cifre romane (al verso) e una numerazione moderna a mati– ta (al recto) ; preferiamo seguire quest'ultima, che non presenta lacune, come abbiamo fatto per i codici valdostani seguendo la numerazione di Amiet. Nell'apparato critico del cod. C, censiamo le conferme che vengono dal testo lateranense (L), le varianti del farfense (F) secondo l'edizione del Frutaz e quelle di P+. 108 B. BARONI, Index Librorum qui asservantur Lucd! in Bibliotheca Martiniana olim Felini Sandei antistitis Lucensis anno tl!rtl! vulgaris 1757, cit. in B. DEGAIFFIER, Recherches cit., p. 94. · 109 M. GARRISON, A Lucchese Passionary ofabout 1125, in Studies in the History of Mediaeval ftalian Painting, t. l, Firenze 1953, pp. 115-125. Lautore ha studiato le miniature del cod. C, datandolo attorno alll25 e ha mostrato una stretta parentela del cod. C con illateranense A 79 (ibid., pp. 177-191).
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