- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
274 Paolo Papone - Viviana Vallet bris = 16 agosto); s. Geminiano (f. 69v; kl. febr. = l febb.; ora 31 genn.); ss. Eugenio e Vindimiale e compagni (f. 72v; II kl. febr.= 31 genn.; ora 2 magg.); s. Biagio (f. 74'; III non. febr. = 3 febb.); s. Agata (f. 76'; non. febr. = 5 febb.). Si nota facilmente che s. Orso trova cor– rettamente il suo posto alle calende di febbraio; quel che è curioso, è che la relativa rubrica lo situa al "XVII kalendas septembris", ovvero il 16 agosto. Tale data dipende dal cod. lateranense A 81 (f. 67'): il copista delluccense cod. C l'ha trovata e l'ha copiata fedelmente, e tuttavia l'ha implicitamente corretta, posizionando s. Orso all'inizio di febbraio, come la stessa conclusione della Vita impone: "adiunctus est et sacerdotibus Christi Severo et Iuliano". Il passionario luccense P+ ha dimensioni analoghe al precedente (ff. 202; mm 526 x 356); presenta due lacune, ff. 57-66 e f. 70: con quest'ultimo viene a mancare proprio la conclusione della Vita di s. Orso. Il f. 69, che contiene al recto e al verso il testo della Vita, manca dell'angolo superiore, con conseguente piccola lacuna testuale segna– lata nell'apparato. La Vita non è introdotta da alcuna rubrica né tito– latura, ma presenta solo una graziosa miniatura della "D", rappresen– tata da un uccello con un lungo collo fuoriuscente dal campo cru– ciforme. Il testo concorda sovente con il farfense, talvolta con illuc– cense C e con il lateranense; la sintassi è molto più corretta rispetto ai codici precedenti e si osservano sviluppi parafrastici anche di note– vole lunghezza. Poiché le vite sono ordinate secondo il calendario, iniziando dal 4 luglio, s. Orso è implicitamente ricordato al 16 ago– sto, secondo la tradizione dellateranense. ·Se consideriamo che la prima redazione della Vita afferma che Orso venne "aggiunto" ai santi Severo (l febbraio) e Giuliano - Giulio (31 gennaio), la memoria ursina al 16 agosto è un dato pro– blematico. Studiando i martirologi storici, vediamo che Floro di Lione (prima metà del IX secolo) menziona all'8 agosto s. Ursacio: 110 110 H. QUENTIN, Les martyrologes kistoriques du Moyen Age. Eiude sur la formation du Martyrologe Romain, Paris 1908, p. 302. Né Rabano Mauro, né Beda menzionano Ursacio; per cui il primo testimone è Floro. Beda fornisce la base del manoscritto lio– nese 3879 (anch'esso della prima metà del IX secolo), a cui una mano più tarda ha aggiunto il nome di Ursacio all'8 agosto: "In Nicea Bithyniae, natale sancti Ursacii con– fessoris" (ibid. p. 205).
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