- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Storia e liturgia nel culto di S. Orso 327 grazia di Dio al vino. Si noti che l' ordo dei canonici agostiniani di Oulx non prevede lavoro manuale per i canonici, ma solo preghiera, silenzio e studio, mentre precisa il momento del bere. 534 I.:episodio dell'inondazione, piuttosto vago nella prima reda– zione, viene situato con maggior precisione nella seconda, che descri– ve il fiume Bautegius scendere dalle Alpibus Penninis dalla parte orien– tale della città. Il riferimento alla geomorfologia esposta nel pream– bolo è evidente (quem antea nominavimus), anche perché quel bel microcosmo fatto di campi, prati, boschi e vigne ora piomba nel caos primordiale delle grandi acque che validissimo cursu invadono tutto e tutto ricoprono di sabbia e pietre, mettendo in pericolo la vita degli uomini. Ma Dio è il Signore della creazione e, all'invocazione del suo servo, agisce immediatamente riportando l'ordine precedente. Anche in questo caso la seconda redazione amplia il testo della prima con citazioni bibliche: Sal 117, 5.7 e l Tm 2, 4. Nella sua preghiera Orso fa riferimento ai personaggi biblici che hanno avuto a che fare con l'acqua: comuni alle due redazioni sono Noè al diluvio, il popolo di Israele al Mar Rosso, Giona nel ventre della balena, Pietro sul Mare di Galilea. La seconda redazione aggiunge alla serie il profeta Elia, che ebbe il controllo della pioggia: parrebbe, questa, un'istanza tipica– mente valdostana, considerando l'annotazione riportata dal Boson, che ricorda l'uso di andare processionalmente alla cappella della fonte di S. Orso (Busseyaz) quando l'aria si fa "sterile". 535 Viene aggiunto anche Gesù, che placa la tempesta sul lago di Tiberiade, episodio in bella evidenza negli affreschi ottoniani (XI s.) del sottotetto di S. Orso. Ottenuto il miracolo, Orso viene paragonato a Mosè, a Giosuè e ad Elia. Mosè ed Elia si trovano raffigurati nel chiostro ursino sul capitello n. 31, adiacente a quello con la storia di S. Orso. I.:episodio del campo e degli uccellini amici del santo viene clas– sificato in entrambe le redazioni tra i miracula: non è esattamente un prodigio, ma qualcosa di mirabile nella sua semplicità, un luogo teo– logico a tutti noto, dove si sente presente e operante Cristo stesso ( Christus, prima redazione), o la potenza del Signore (Domini virtus, seconda redazione). Vi sono alcune piccole ma significative differenze. 534 Ad esempio, dopo l'ora nona, cf. GS 135, f. 63v. 5 35 L1nsigne Collégiale cir., p. 23.

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