- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

340 Paolo Papone - Viviana Valler che sia la prima redazione della Vita Beati Ursi (nel codice farfense), sia la seconda redazione nel cod. XXVII di Novara, aggiungono Orso ai sacerdoti Severo e Giuliano: la memoria comune di Giulio e Giuliano facilita la comprensione dello scambio tra le due redazioni della Vita. Tale argomentazione strettamente liturgica falsifica il ragionamento di Boson che, in base all'accennata conclusione della Vita Sancti Ursi, vorrebbe l'esistenza di s. Orso contemporanea a Severo, vescovo di Ravenna, e a Giulio e Giuliano, ovvero nel IV secolo (sebbene Giulio e Giuliano siano posteriori a Severo). 558 C'è ancora un particolare che potrebbe aver avuto una qualche influenza nella problematica identificazione di s. Orso. Il viaggiatore che vuol raggiungere Farfa (tra Roma e Rieti) dalla Moriana- terra d'origine di s. Tommaso, ricostruttore dell'abbazia, e non lontana dalla Valle d'Aosta- può scegliere se percorrere la via Aurelia oppure la via Emilia e poi la via Flaminia; in questa seconda ipotesi potreb– be decidere di passare a visitare le splendide chiese di Ravenna ed entrando in S. Apollinare in Classe (consacrata nel 549), gli capite– rebbe di vedere, tra le cinque finestre dell'abside, dei mosaici in cui sono presentati vicini (adiunctz) i vescovi Severo e Orso, in centro e con l'appellativo di santi, e ai lati Ecclesio e Ursicino. Questo Orso è colui che, quando l'imperatore Onorio trasferì la capitale a Ravenna (402), spostò la sede vescovile da Classe a Ravenna e vi costruì la cat– tedrale, da lui detta ursiana, la cui dedicazione viene ricordata il gior– no di Pasqua. 559 eomonimia può facilmente provocare confusione, come attesta il correttore del codice di Treviri, che ha confuso l'Orso della nostra Vita con il vescovo di Auxerre. Si aggiunga che di Severo si narra che fosse un povero lanaiuolo ravennate; entrato in chiesa per assistere all'elezione del nuovo vescovo, una colomba venne a posarsi più volte sul suo capo, di modo che l'assemblea comprese che era lui l'eletto. Per questo motivo Severo viene talvolta raffigurato con un uccello sulla sua testa, 560 mentre l'iconografia del santo valdostano lo presenta con volatili sul braccio, sulle spalle, sulla testa. 558 L'insigne Collégiale cir., p. 25. 559 Bibliotheca Sanctorum, IX, col!. 1248-1249. 560 Tomba di Severo, lato del sarcofago, Chiesa di S. Severo (s. XIV), Erfurt, in Bibliotheca Sanctorum, XI, col. 999.

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