- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

342 Paolo Papone - Viviana Vallet Della metà dell'Xl secolo è il cod. Ve LXXXV (arab. 128), che nel Calendario reca (in minio, di prima mano, f. 186'): "Brigide vir– ginis. Severi episcopi. Ursi episcopi". 562 Il titolo di "vescovo" dato a s. Orso nel cod. ve LXXXV potrebbe dipendere dall'averlo identificato con s. Orso, vescovo di Ravenna, giustapposto a s. Severo, pure vesco– vo di Ravenna, anche nei mosaici di S. Apollinare in Classe. Un qual– che contributo al preteso episcopato ursino potrebbe essere giunto dal cod. Ve CLXXXI, un messale-sacramentario della fine del X seco– lo, donato da Erkembaldo, abate di Fulda (997-1011) e poi vescovo di Magonza (fino al 1021) ad Enrico di Wurzburg (995-1018), por– tato poi a Vercelli dal vescovo Leone. Ricordiamo che primo abate di Fulda fu Rabano Mauro (818), poi vescovo di Magonza, che nel suo Martirologio menzionò Brigida al l febbraio: "In Gretia Policarpi episcopi. Et in Ravenna natale sancti Severi episcopi. Et in Hibernia quoque natale Brigida: virginis, qua: magnorum meritorum et sanc– titatis esse pr:oedicatur". 563 Rabano compose pure i versi da iscrivere 562 Riportiamo il commento di mons. G. Ferraris nella lettera a mons. A. P. Frutaz del15/10/52: "Altri santi sono stati scritti nel Calendario in nero pare dalla stessa mano o comunque con scrittura quasi identica a quella della prima mano; tra questi S. Bononio (+1026). Di mano assai posteriore, simile alla 3.a mano che inserì nel Calen– dario altri santi, è stato iscritto S. Bernardo di Aosta. Di mano pure assai tardiva è il necrologio del vescovo Gisolfo (+ 1151); di mano anteriore a defunti recensiti anche dal necrologio eusebiano del Martirologio di Rabano Mauro (cod. LXII): questo è servito per note obittuarie dal periodo che va dalla morte del vescovo Norgaudo (sec. IX) fino verso il 1120. Per cui le analogiche note obituarie del cod. LXXXV ci sospingono già verso il 1100, anche indipendentemente dai criteri paleografìci. Di più di prima mano o di mano simile alla prima in minio ma pare di diverso colore è stato segnato all'8 feb– braio I'Initium quadragesime e ancora in rosso ma con minio di diversa sfumatura da mano, si direbbe, lievemente diversa ma ancor simile alla prima è stata aggiunta la Pasqua di risurrezione al27 marzo; per cui, per restare entro il1000-1100 come lo esi– gono i caratteri e gli altri elementi paleografìci occorrerebbe scegliere per la prima addi– zione (l'initium quadragesime) gli anni 1027 - 1038 - 1049 o nell'ipotesi che l'anno fosse bisestile il 1011 - 1022 o già più difficilmente 1095, anni in cui le Ceneri cadde– ro all'8 febbraio e per la seconda addizione (Pasqua al27 Marzo) gli anni 1065 o 1076, mentre dovrebbero escludersi già le successive possibilità offerte dagli anni 1155 e 1160. Di qui la conclusione molto probabile per non dire quasi certa che il Calendario debba essere stato scritto verso la metà del sec. XI". Nella lettera del 16/10/52 mons. Ferraris aggiungeva un'annotazione che confermava l'XI secolo: "nell'addizione fatta da mano quasi simile alla prima nera della commemorazione dei fedeli defunti al 2 novembre". 563 Rabani Mauri, Martyrologium de computo, a cura di J. McCulloh, CC, Continuatio Medid!.valis, XLIV, Turnohlti 1979, pp. 18-19.

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