- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
Storia e liturgia nel culto di S. Orso 343 sugli altari delle sue chiese, tra i quali possiamo segnalare l'altare di S. Agnese nella basilica di S. Salvatore di Fulda: Agnes et Euphemia, Genoeva, Susanna, Columba, Hoc altare ornant rite suis precibus Cum queis tu, Brigida, et tu, virgo Scholastica, semper Placatum nobis Altithronum facias. 564 Se, dunque, il cod. VC CLXXXI viene da Fulda, non stupisce di trovarvi venerata s. Brigida. La particolarità è che a Brigida non è affiancato nessuno dei santi tradizionali del l febbraio, ma un Paolo vescovo: (f. 2v) "Sancte Brigide virginis et sancti Pauli episcopi". In seguito, a Brigida si affiancherà Orso, che, in alcuni casi, sarà chia- '' " mato vescovo . Il titolo episcopale si ritrova nel cod. Ve CLXXIX (arab. 152) - un messale dell216, nel cui Calendario compare "Ursi episcopi"- e probabilmente ha indotto un copista del secolo XIV ad aggiungere nel cod. ve XXXIV (XII-XIII secolo) la dizione "Vita sancti Ursi epi– scopi" (f. 195'). Ancora dell'Xl secolo vercellese è il cod. Ve LXII (arab. 9): un miscellaneo che contiene il Martirologio di Rabano Mauro, nonché un Calendario vercellese (ricorda s. Bononio, morto nel l 026 e subi– to canonizzato, ma non ancora s. Bernardo di Aosta) menzionante al l febbraio: "Brigide virginis. Ursi martyris". Problematico è questo titolo di "martire": si tratta forse di una confusione con l'Orso com– pagno di Teonesto, che la pCISsio Theonesti dice morto martire ad Augusta (gli Acta Sanctorum affermano trattarsi proprio di Aosta, e non di Augsburg) nella lotta ami-ariana. 565 Da questi due antichi riferimenti vercellesi, in palese contrasto con quasi tutta la tradizione successiva, per cui Orso non è né vesco– vo né martire ma confessore (sempre) e presbitero (soprattutto nel XIV-XV secolo), possiamo solo dedurre che in territorio vercellese nell'Xl secolo le informazioni agiografiche su Orso erano perlomeno vaghe ed imprecise. Tra l'altro si tratta probabilmente delle prime 564 PL 112, col. 1624. 565 H. DELEHAYE, Martyrolagium Romanum cir., Bruxelles 1940, p. 495.
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