- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Storia e liturgia nel culto di S. Orso 357 CAP. Beatificavit illum dominus in gloria. fungi sacerdocio et habere laudem in nomine ipsius. et afferre illi incensum dignum in odorem suavitatis. Il versetto lustum deduxit (Sap 10, 10) è qui usato in posizione di introito, come nel Processionale di Roisan (GS 37, f. 103') del XVI secolo, mentre finirà per diventare la lettura dell'ora nona del comu– ne di un confessore non pontefice. I.: orazione Adesto domine è la col– letta della seconda messa del comune di un confessore di AH 7, con il nome di Orso sostituito al generico illius. Il capitolo Beatificavit illum (liberamente tratto da Sir 45, 8.19-20) diventerà la lettura delle lodi in TR 374 e in SO 25. Il PONTIFICALE DI EMERICO DI QUART (BC 5), della metà del XIII secolo, invoca s. Orso nelle litanie per il battesimo (f. 58v) ed in quelle per la visita degli infermi (f. 74'): "Sancte Urse orà'. Il Pontificale, in realtà, è stato redatto in Tarentasia, per l'arcivescovo Rodolfo Grossi di Chàtelard (1246-1271), e solo al cambio del seco– lo è passato al beato Emerico di Quart, vescovo di Aosta (1302- 1313) . I dati rilevanti che ne emergono sono il culto di s. Orso in Tarentasia- dove, alla fine del XII secolo, i canonici di S. Orso pos– sedevano le parrocchie di Saint-Albana Moutier e di Saint-Laurent a Mongirod 586 - e il fatto che s. Orso sia inserito nella serie dei confes– son, con Silvestro, Gregorio, Agostino, Martino, Nicola, Am– brogio. Al XIII secolo appartiene il più conosciuto ed "usato" testi– mone integrale della Vita Sancti Ursi (seconda redazione), ovvero il codice SO 7, noto come Grand Légendier. Si legge a f. 83': "lncipit vita sancti ac beatissimi ursi confessoris christi"; segue, senza interruzioni, il testo completo della Vita. Le prime pagine (ff. 83'-84v) sono talmente consunte che è stato necessario "ripas– sare" a penna parti del testo, previa raschiatura delle parti rovina- 586 Si veda la donazione di Pietro arcivescovo di Tarentasia a S. Orso (1151) , in O. ZANOLLI, Cartulairecit., n. 626, pp. 346-347; la conferma dei beni nella bolla di Lucio III (7 maggio 1184), HPM, Chartarum, I, n. DCIII, coli. 930-933; A. P. FRUTAZ, Le fonti cit., pp. 242-244.

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