- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

Storia e liturgia nel culto di S. Orso 381 V Tantam erenim gratiam (...) patientes esrote ad omnes. VI. Humilitas vero et misericordia(.. .) et concupiscentia eius. Il brano di vangelo indicato è: Vigilate quia nescitis (Mt 24, 42); il resto va cercato in natale unius confessoris non pontificis. Tornando in territorio valdostano, troviamo un Passionarius novus (BC 39) che presenta, al polo opposto di LY 560, un esempio di latino "corretto", proprio nel senso che certi passi faticosi della vita sancti ursi confessoris (ff. 26'-34') vengono migliorati tramite raschia– tura e riscrittura del testo oppure cancellati con una riga di minio. Parrebbe di sentire, in queste correzioni, echi umanistici della pas– sione per i classici. Peraltro le migliorie possono pure lasciarsi guida– re dalla pia fantasia: è talmente sacerdotale l'ufficio di s. Orso, che invece di essere un "combattente di Cristo" (preliator Christz) quan– do ferma l'inondazione del Buthier, diventa un "predicatore di Cristo" (predicator Christz). Che BC 39 trovi il suo contesto nella Cattedrale di Aosta, appare chiaramente anche nella Vita di s. Orso, poiché a f. 28' si legge la rubrica: "Lectio prima in ecclesia Sancte Marie". Abbondantemente mutilo, BC 39 è complementare a BC 40, anch'esso lacunoso. Quest'ultimo rinvia ad un Liber episcopi, identificabile con BC 3, e ad un Collectaneus novus, non identifica– to. 610 Poiché BC 3 è datato con precisione 11 gennaio 1390, com– mittente il vescovo Giacomo Ferrandini, crediamo che BC 3, BC 39, BC 40 e l'ignoto Collectaneus novus formino i novis libris legendarum di cui parla il Vaudan nel suo Catalogus. 611 Il fatto che BC 39 e BC 40 siano stati - in base alla paleografia - datati al secolo successivo crediamo che dipenda dalla raschiatura e riscrittura, particolarmente evidente alla luce di Wood. Un lezionario quattrocentesco, NC XXVII (olim 53), conserva– to nell'Archivio Capitolare di S. Maria di Novara, vale uno studio un poco particolareggiato. Si tratta di un manoscritto pergamenaceo di mm 335 x 240 x 82, recante sul dorso: "Vit::e Sanctorum l Lection. 610 R. AMIET, Repertorium cir., r. I, MLEA, vol. I, p. 317. 611 A. P. FRUTAZ, Le fonti cir., p. 259.

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