- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

La focciata della Cattedrale di Aosta 503 Che le decorazioni cinquecentesche della Cattedrale nel corso del secolo scorso non venissero più apprezzate è un dato di fatto ed emblematico risulta il giudizio espresso a tale proposito da Edouard Aubert: Me voici parvenu sur la place de la cathédrale, dont le portai! à colonnes corinthiennes et tout surchargé de figures en relief barbouillées de couleurs tranchantes ne mérite pas tattention. C'est là une des tristes conceptions de ce mauvais gout qui semble se complaire à multiplier les bigarrures les plus choquantes... 15 Avvicinati negli anni Cinquanta da Noemi Gabrielli ad un artista quale Pietro Grammorseo 16 - pittore dal linguaggio multiforme, documentato a Casale tra il 1521 ed il 1533 - gli affreschi cinque– ·Centeschi della facciata aostana non si prestano ad una superficiale valutazione stilistica. Giovanni Romano ha suggerito quale referente culturale dell'anonimo frescante il nome di Giovanni Martino Spanzotti - artista a lungo trascurato dalla storiografìa, cui è stato oggi pienamente riconosciuto il ruolo innovatore per la pittura pie– montese tra XV e XVI secolo- ma già toccato anche da Gaudenzio. 17 Nei dipinti aostani, in effetti, il linguaggio spanzottiano risulta già informato sulle novità di Gaudenzio Ferrari, protagonista di primo piano della scena artistica in Piem~mte e Lombardia nella prima metà del Cinquecento. La mano del maestro del registro inferiore di Aosta, inoltre, sareb– be riconoscibile anche nell'affresco della prima cappella della navata destra, all'altare di Santa Lucia, databile al 1526. Per la Vergine raffi– gurata in tale pittura Giovanni Romano ha suggerito la derivazione dalla Madonna del pesce di Raffaello, opera conosciuta presumibil– mente attraverso un'incisione. 18 Come sottolinea Elena Rossetti Brezzi, 19 la lettura di Romano sarebbe avvalorata dal confronto con 15 E. AuBERT, La Vallée d'Aoste, Paris 1860, p. 205. 16 N. GABRIELLI, L'arte nella Valle d'Aosta: lineamenti dal sec. XI al XVI, in La Valle d'Aosta: relazioni e comunicazioni presentate alXXXI Congresso Storico Subalpino di Aosta, vol. I, Torino 1956, pp. 419-420; EAD., Rappresentazioni sacre e profone nel castello di Issogne e la pittura nella Valle d'Aosta alla fine del '400, Aosta 1959, p. 99. 17 G. ROMANO, I Casalesi del Cinquecento, Torino 1970, p. 37, nota 3. 18 Ibidem. 19 E. RosSETTI BREZZI, La pittura in Valle d'Aosta tra la fine del 1300 e il primo quarto del1500, Firenze 1989, p. 56.

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