- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

512 Lorenzo Appolonia permesso di associare l'intervento di ridipintura a quello della costruzione della facciata neoclassica, avvenuta attorno al 1848, associandolo inoltre ai dipinti laterali dei beati sui quali, a loro volta era stata utilizzata la biacca e un altro pigmento "moderno", il blu di Prussia. Il prelievo di frammenti della superficie, in punti strategicamen– te selezionati a seguito delle indagini non distruttive, ha permesso di evidenziare la distribuzione delle zone ridipinte e di quelle originali. Dalla lettura delle sezioni pareva evidente come la presenza dei colo– ri originali fosse tutt'altro che sporadica e faceva supporre che la cro– mia più antica fosse ancora abbastanza completa. Questa considera– zione poneva la questione sul perché avessero, in quell'epoca, ritenu– to opportuno ricoprire con nuovi strati pittorici quelli originali assai più ricchi e preziosi. Poteva senza dubbio trattarsi di un cambiamen– to di gusto o anche di questioni di tipo economico. Molto diffuse erano anche le presenze, individuate nelle sezioni stratigrafiche, di strati di doratura in foglia, ancora visibili sotto lo strato di biacca delle cornici e sulle parti in cotto decorate [foto 5]. In considerazio– ne del valore puntiforme del tipo di prelievo da noi effettuato, e prima della stesura del progetto di recupero, appariva necessaria la verifica della reale consistenza dei residui di cromia e di doratura ancora presenti. È stata quindi predisposta un'indagine esplorativa per mezzo di alcuni tasselli di pulitura, quindi, rimuovendo lo strato di ridipintura superficiale, ci hanno consentito di avanzare alcune ipotesi a riguardo e, di conseguenza, di procedere alla parte finale della progettazione. La fase diagnostica ha permesso di ottenere altre informazioni, più utili al recupero di informazioni di tipo storico che per l'esecu– zione dell'intervento di restauro, come per esempio quelle legate all'uso di luminarie accese sulle cornici in occasione di particolari feste [Foto 6], quale il santo patrono. Luso di lumi a petrolio aveva lasciato evidenti depositi di nerofumo e di materiale oleoso da com– bustione sulle parti aggettanti, come, per esempio, le braccia degli apostoli. La presenza di alterazioni saline, invece, composte per lo più da nitrati e solfati, ha evidenziato come in certe zone fosse possibile

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