- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

La facciata policroma della Cattedrale di Aosta 513 ritrovare problemi di risalita capillare o di movimento di umidità all'interno delle murature. Gli stucchi con i quali erano state rifatte le parti aggettanti delle statue, quali per esempio le mani, sono risul– tati essere di carbonato di calcio caricato con aggregati vari e molto fini. Non è stato possibile dare una risposta a tutto, per esempio per l'ingiallimento superficiale del ciclo pittorico degli angeli della volta. La probabilità che questo sia un trattamento posto in opera nel 1800 con l'utilizzo di qualche materiale organico, per rendere più omoge– nea la superficie e, di conseguenza, ridare splendore ai colori oramai sbiaditi dal tempo, resta un'ipotesi verosimile che non ha avuto con– ferma analitica. Molto probabilmente il materiale organico che, alte– randosi, si era ingiallito era presente in quantità molto diluite e scar– se, rendendo complicata la sua identificazione, con le tecniche in nostro possesso. In pratica, non si sa se si è trattato di un "beverone" a base di proteine o di resine naturali. Questo genere di soluzione, era utilizzato sia per ridare "forzà' al tono del colore sia come consoli– dante delle parti di pittura che potevano apparire decoese. Nel tempo il suo ingiallimento aveva cambiato l'originale colore del fondo da azzurro in verde chiaro, alterando profondamente l'equilibrio croma– tico del ciclo pittorico. Un altro dato emerso dalla fase diagnostica, e poi verificato durante l'intervento, ha riguardato le parti del timpano e lo "scasso" che le stesse avevano generato nella volta. La presenza di elementi in cotto e di una notevole quantità di parti ricostruite in stucco ha fatto supporre che questa parte sia stata modificata durante l'intervento ottocentesco. I motivi di tale modifica non sono chiari e possono essere legati a problemi dovuti al suo già avanzato stato di degrado, con relativo eventuale crollo di alcune parti, o alla volontà di confor– mare la struttura architettonica interna con quella esterna di nuova costruzione. La presenza di una catena, all'altezza degli apostoli, rico– perta da uno stucco simile a quello del timpano e l'inclinazione di una delle due colonne possono avvalorare ipotesi di crollo di una parte della zona scolpita a causa di qualche assestamento della strut– tura. La presenza di un degrado evidente e la costruzione della nuova facciata possono, quindi, aver contribuito, in pari misura, nella pro– gettazione per la ricostruzione del nuovo timpano.

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