- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

556 Roberto Bertolin Altre fonti testimoniano dell'esistenza, nella seconda metà del XII secolo, di Aimone, di Emerico, di Oddone e dei rispettivi fra– telli. Il primo, nominato dal De Tillier in una sola occasione, è un per– sonaggio oscuro, per il quale non si hanno riscontri documentali certi; insieme ad Emerico verrebbe nominato in una salvaguardia del conte Umberto III al monastero di San Pietro e Sant'Orso di Aosta, del 1179. 8 Oddone ed Emerico, fratelli secondo il De Tillier, dettero l' assen– so, con altri esponenti della nobiltà valdostana, alla carta delle fran– chigie concordata attorno al 1191 tra il vescovo di Aosta, la classe militare locale e Tommaso I di Savoia. 9 Oddone non visse probabilmente oltre il primo decennio del Duecento: l'ultimo documento che lo cita risale al mese di aprile del 1209, allorché rinunciò ai diritti che teneva dal conte di Savoia ad Issogne, a favore della cattedrale di Aosta. 10 nel 1196, infine, Arnulfo, padre di Raimondo, con l'approvazione di quest'ulti– mo, di Doneta, di Ginevra e di Gotolent, vendette a Bernardo alcuni beni in Aosra (p. 67). 8 A proposito della lettera del 1179 il De Tillier, nell' Historique (p. 214), ne cira l'espressione "Emericius et fratres sui de Arnado'; mentre nel Nobiliaire (p. 615) riporta "Emeritius, Aymo etfratres de Arnado" aggiungendo alla versione precedente il nome di Aimone. 9 Lillustre storico non aveva dubbi sul farro che Emerico e Odo fossero fratelli. Va, però, sottolineato che nella carta del 1191 i signori di Arnad vengono semplice– mente indicati come Oddo et Eimericus de Arna~ quando altri nobili vengono espres– samente qualificati fratelli: Willelmus de Nus et fratres eius. .. , fratres de Amavilla Ebrardus, Aymo ecc., fratres de Castro Sancti Petri Ardutio et Guillencus. C[ ]-G. RIVO UN, L es franchises d'Aoste: la chm·te de Thomas [" de Savoie, in "Liberté et libertés", Aoste 1991, p. 114. 10 (AEA.), Fondo Cordone, doc. n. 481 (1). J .-A. Due ha collocato il docu– mento, in un primo tempo, attorno al 1238, ( Cartulaire de l'éveché d'Aoste, Aosre 1884, p. 27), per poi dararlo, successivamente, al 1209 (Histoire de l'Eglise d'Aoste, II, Aoste 1907, p. 134), sempre identificando l'Odo, attore, con Oddone, signore di Verrès. Tuttavia la genealogia della famiglia interessata alla cessione dei diritti, descritta nell'atto, consente di arrribuire con certezza l'Odo in questione ai de Arnado.

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