- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000
I "De Arnado': signori di Arnad 557 Nipoti di Oddone, figli di uno sconosciuto fratello, furono un altro Guillenco e Ruffìno. A partire da quest'ultimo le notizie sulla famiglia, in precedenza estremamente scarse e frammentarie, si fanno più complete. 11 2. RUFFINO, RUFFINESSES E DECADENZA Ruffìno, pari di terra, non fu solamente proprietario fondiario 12 e feudatario terriero del conte di Savoia, ma anche signore, detentore quindi, con tutta probabilità, di poteri di natura pubblica e dei pri– vilegi connessi a questa posizione sociale. 13 Ricevette il cittadinatico dal Comune di Ivrea: il primo settembre 1211 giurò ai consoli epo– rediesi Philipus Lamberti, Sorianus de Albiano e Robaldo de Ubaldo di tenere dimora nella città, di soccorrerne gli abitanti in caso di guerra e di pagare, a richiesta, duecento lire di fodro. 14 All'epoca, oltre alla citata signoria, gli Arnado possedevano feudi e beni di natura allodiale in altre località. Se delle terre attorno ad Ao– sta non si fa più menzione, sono documentati interessi nel vallone di Chevrère, 15 il godimento di almeno una parte delle decime di 11 Per avere un'idea della penuria di documenti che contraddistingue il periodo in questione si pensi che degli oltre 9000 documenti contenuti nel Fondo Vallaise (secc. XIII-XIX) nessuno risale al XII secolo e solamente 108 si riferiscono al Duecento (l ,2%); di questi ultimi appena 27 riguardano direttamente il territorio di Arnad, il che equivale allo 0,3% del totale. 12 Il possesso di numerosi beni allodiali è attestato da diversi documenti. Occorre qualche cautela nel valutare la portata del tirolo dominus attribuito a Ruffino. 13 Sulla condizione dei pares terre vallis auguste, cf. A. LANGE, Le udienze dei conti e dei duchi di Savoia nella Valle d'Aosta (1337-1351), Paris 1956, pp. XXXIV-XXXIX. 14 In caso di guerra avrebbe dovuto recarsi ad Ivrea od inviare, a sue spese, un cava– liere con cavallo ed armi. Ruffino garanti con la casa che possedeva nella città, tenuta da Mussus de Mercato e sua moglie, che avrebbe potuto essere confiscata in caso di ina– dempienza. Cf. G. ASSANDRIA, Il libro rosso della città di Ivrea, in "Biblioteca della Società Storica Subalpina", Pinerolo 1914, pp. 52-53 e 290. 15 Archives Prévoté de St-Gilles de Verrès (APStGV.) carron II, doc. n. 3. Archives Hisroriques Régionales (AHR.), Fonds Challant 71/I/2.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=