- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

566 Roberto Bertolin La signoria in argomento non era, però, una porzione omogenea di territorio sottoposta al controllo di un unico signore. Altre illustri famiglie, infatti, vantavano diritti sulla località: i signori di Bard, ai quali appartenevano il castello e varie terre; i signori di Vallaise, che possedevano, tra l'altro, la torre di Ville; i nobili de Verrecio, che dete– nevano feudi soprattutto a Barme, verso Verrès. La presenza nella zona di questi soggetti, che dette origine ad un complesso sistema di rapporti e di equilibri nei quali non è agevole definire i ruoli dei diversi personaggi, suggerisce una competizione per il dominio del territorio che, all'inizio del Duecento, doveva ancora essere tutta da giocare e dall'esito incerto: diversi decenni dovettero ancora passare, infatti, prima che la rovina dei Bard, innan– zi tutto, e la decadenza degli Arnado, poi, determinassero la definiti– va e duratura affermazione dei signori di Vallaise. Relativamente a questo primo periodo, tuttavia, ancora perman– gono incertezze sulla natura dei poteri detenuti dalle famiglie elenca– te, ovvero se la loro preminenza sociale scaturisse esclusivamente dal– l'appartenenza all'aristocrazia militare, clientelare del vescovo o del conte, unita al possesso di una signoria fondiaria, oppure se essa deri– vasse anche dall'esercizio dei poteri di natura pubblica propri della signoria di banno. Il fatto che il conte Tommaso I, nella nota carta del 1191, utiliz– zi il termine barones, riferendosi, tra l'altro, anche agli Arnado ed ai Bard, è di poco aiuto. I...:utilizzo di tale titolo, più che sottolineare un particolare status giuridico della nobiltà locale, pare aver voluto piut– tosto sottolineare, anche con il ricorso ad una terminologia stereoti– pata, il collegamento tra le precedenti istituzioni del regno di Borgogna e la relativamente nuova dinastia comitale, nell'evidente sforzo di legittimare quest'ultima. Poco illuminante è, d'altro canto, la formulazione dei rari e scar– ni documenti del periodo. In questi, ad esempio, è ricorrente l'e– spressione dominus Rufinus de Arnado ed il fatto che il titolo preceda il nome proprio di persona e non il toponimo oggetto della presunta giurisdizione insinua dubbi sull'esistenza di una signoria di banno.

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