- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

I "De Arnado '; signori di Arnad 587 echeyta ritornando, almeno come finzione giuridica, nelle mani del conte. Solo così si spiega un documento del 1295 recante nel rege– sto lettere patenti di donazione fatta da S.A. Amedeo conte di Savoia al nobile sig. Ebalo e suo consanguineo delle cose e beni che già teneva e possedeva Amedeo d'Arnaut nella villa di Challant e territorio di Mongiovetto, e ciò in remunerazione dei grati servizi prestati da esso sig. conte (sic) alla prefata S.A.. 108 Si trattava evidentemente di beni non compresi tra quelli di Moruello già assegnati agli Challant nel 1284. La parte restante spettò ai signori di Vallaise, suscitando contrasti in seno alla famiglia per la relativa spartizione. 4.2 LEREDITÀ DI AMEDEO Alla morte di Amedeo i Vallaise già godevano di parte del suo patrimonio; dopo la dipartita del "caro estinto" sicuramente non per– sero tempo: gli uni preoccupandosi di raccogliere i frutti ed i proventi dei feudi del defunto, gli altri allungando le mani sulle decime. La prospettiva di essere, a seconda dei casi, o privilegiati od esclusi dalla successione non tardò a suscitare malumori e rivalità. Nel mese di gennaio 1294 furono Ardrico dell'Hotel ed i suoi nipoti Pietro e Guglielmo a scontrarsi per la divisione della propria parte, ancor prima che questa fosse loro assegnata. Ardrico pretendeva che, in virtù di accordi precedenti, i nipoti fossero esclusi dall'eredità, mentre Pietro e Guglielmo rivendicavano la quota che sarebbe toccata alloro defunto padre, fratello di Ardrico; Il compromesso si raggiunse con la rinuncia di Ardrico alla metà della sua futura porzione. 109 Il 23 ottobre dello stesso anno, Ardizzone e suo nipote Goto– fredo, del ramo della Cote, da una parte, ed Ardrico ed i suoi nipo- 108 AHR., Fonds Challanr, 26/III/1. 109 AHR., Fonds Vallaise, 5/I/27.

RkJQdWJsaXNoZXIy NzY4MjI=