- Academie de Saint Anselme - Nouvelle Serie - 01/01/2000

598 Vietar Frutaz che gran parte dei terreni erano immuni dalle gravezze, sia perché possessi ecclesiastici, sia per prerogativa feudale. 2 E quindi tali sussidi erano rimedio efficacissimo per ristaurare le depresse finanze e mai invano i principi ricorrevano ai sudditi sempre pronti per essi a sobbarcarsi ai più gravi sacrifizl. - Ma non unico compito dei Tre Stati era quello di concedere sussidi; a poco a poco essi estesero la loro influenza; col tempo e colle più frequenti riunio– ni divennero viemaggiormente consci dei loro interessi, aspirarono ad una libertà ed autorità sempre maggiore, fecero sentire la loro voce nell'amministrazione dello Stato e giunsero perfino ad intervenire nelle quistioni di successione al trono. 3 Ma nel corso di questo loro processo evolutivo finirono per urtarsi contro all'autorità del sovrano, che a sua volta sentendo le proprie forze svilupparsi aspirava ad ottenere un potere assoluto. In questa lotta rimasero soccombenti i Tre Stati, che, non avendo anco– ra radici abbastanza salde per poter resistere, finirono col perdere la loro primitiva vigoria e spegnersi del tutto. I.:ultima assemblea dei Tre Stati del Piemonte e della Savoia fu quella tenuta da Emanuele Filiberto a Chambéry nel 1560. E, secondo il Predari, gli ostacoli che tale assemblea gli fece a provvedimenti imperiosamente richiesti dal bene del paese; lo convinsero come quel corpo politico, compo– sto di uomini corrotti e venduti agli interessi di Francia e di Spagna e d'Austria, era divenuto una macchina amministrativa più nociva che vantaggiosa allo Stato e lo soppresse. 4 Emanuele Filiberto non soppresse già i Tre Stati, ma non li convocò più e così caddero in disuso. Degli Stati di Savoia e Piemonte facevano parte quelli di Aosta, i quali, pei pregi singolari che li distinguevano ed in grazia della gagliarda opposizione che fecero alle riforme del principe, continua– rono ad aver vigore. Quindi si venne a tale stato di cose che «l'auto– rità monarcale era solamente nelle valli augustane frenata; nella rima- 2 Sclopis: «Storia dell'antica legislazione del Piemonte». Torino 1833, p. 118-119. 3 Champier: Chroniques fol. 80. - Vietar de Saint-Genis: «Hisroire de Savoie>> rom. I. p. 323-324. - Costa de Beauregard: «Mémoires historiques sur la Maison de Savoie>> vol. I p. 131. 4 Predari: «Storia politica, militare, civile della dinastia di Savoia» voL II p. 18.

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